Venite senatori, membri del congresso / Per favore date importanza alla chiamata / E non rimanete sulla porta  / Non bloccate l'atrio / Perché quello che si ferirà / Sarà colui che ha cercato di impedire l'entrata / C'è una battaglia fuori / E sta infuriando. / Presto scuoterà le vostre finestre / E farà tremare i vostri muri / Perché i tempi stanno cambiando.

E se i tempi stessero veramente per cambiare come cantava Bob Dylan? E se in Italia fosse veramente finito il berlusconismo con tutto il suo declinare stanco e triste di soubrettes, paillettes e cotillons? Con tutto il suo mondo finto fatto di ceroni, labbra rifatte e sfondi azzurrini? E se veramente le acque cominciassero a crescere e toccasse a tutti, ma proprio a tutti, nuotare per non finire annegati?

Io mi auguro veramente che sia così. Io spero sinceramente che un altro mondo nel quale vivere e far crescere i nostri figli sia possibile. Io voglio che i tempi cambino. E lo voglio da ora. Perché “il perdente di adesso vincerà domani”.

Dobbiamo avere la forza di uscire alla scoperto e ribellarci ai giochi politici già giocati, alle strategie già pensate, ai vuoti rituali della politica che da una parte dice che ci vuole e dall’altra spera che ce ne stiamo chiusi in casa buoni e contenti.

Mi rivolgo alla mia generazione, se ancora c’è. Ma sento che c’è.

Torniamo ad incontrarci, a parlarci, a credere che i tempi stanno cambiando, anche nelle nostre città. Altrimenti saranno loro a cambiare noi. E al berlusconismo si sostituirà solo un altro Berlusconi, magari persino più brutto e cattivo. E a noi resterà solo la possibilità di cambiare canale col telecomando.

PS queste cose le ho scritte giusto il 12 novembre di un anno fa. E certi «senatori» ancora impediscono l'entrata.

Ah, s’io fosse fuoco…