«Chiederò con forza che venga preso in considerazione il criterio territoriale, ridefinendo la rete dei punti nascita». Così il sindaco di Volterra Marco Buselli dopo la tragedia della mamma di Domodossola che ha dovuto percorrere 170km (fino ad Alessandria) per partorire i suoi due gemellini, una corsa disperata che ha provocato la morte della piccola Aurora mentre il fratellino Cristian è ricoverato in gravi condizioni. «Volterra vive una situazione per alcuni punti analoga – spiega il primo cittadino visto che dalla chiusura del punto nascita nella nostra città, viviamo una condizione in cui l'Asl non garantisce più alle partorienti la possibilità di affrontare il parto nella città in cui per tremila anni si è potuti nascere. Ad oggi – prosegue Buselli – abbiamo Pisa e Pontedera, nell'ambito dell'Asl 5, a dieci minuti di superstrada tra loro, mentre il resto del territorio è un vero e proprio "buco nero". Non vogliamo assolutamente che accadano situazioni simili a quella della mamma di Domodossola perché il nostro ospedale fa da riferimento a realtà già distanti un'ora di strada. Adesso, chi era distante un'ora, per poter partorire, si troverà ad affrontarne due. La decisione dell’Asl di sopprimere unilateralmente il punto nascita è una responsabilità gravissima, per cui chiediamo che questa scelta venga rivista subito. Le realtà di Volterra e Pontedera erano già in rete, per cui anche la scusa del fatto che non ci fosse sicurezza, di fatto poi smentita dallo stesso direttore generale, non è mai stata in piedi. Mi rivolgerò anche al Prefetto – conclude il sindaco Buselli – affinché la sicurezza sul nostro territorio venga tutelata in tutte le sue dimensioni, di cui questa non è assolutamente secondaria».