Una staffetta in bicicletta per ripercorrere i luoghi che sono stati teatro plurisecolare della transumanza, alla scoperta di produzioni tipiche e tradizioni locali. Venerdì 13 e sabato 14 settembre, tappa a Serre di Rapolano per “La via dei Biozzi – dall’Appennino alla Maremma”, manifestazione turistico-culturale in bicicletta lungo le antiche vie della transumanza, in programma dal 12 al 15 settembre con partenza da Badia Tebalda (Arezzo) e arrivo ad Alberese (Grosseto). Venerdì 13 settembre l’arrivo a Serre di Rapolano (ore 17.30), al termine della seconda tappa di 66 chilometri che partirà nella mattinata dal Valico della Scheggia e, passando per Arezzo, Pieve al Toppo, Gargonza e Modanella, giungerà nel borgo serrigiano. Lì i cicloturisti troveranno accoglienza e ospitalità all’interno della foresteria del Museo dell’Antica Grancia insieme alla cena (ore 20.30) in compagnia dell’Assessore alle attività produttive del Comune di Rapolano Terme, Antonella Sennati. La mattina del 14 settembre, alle 9, la carovana ripartirà da Serre di Rapolano, passando ancora per San Gimignanello prima di dirigersi verso San Giovanni d’Asso e le altre tappe della frazione che terminerà a Cinigiano, nel grossetano.
 
In bicicletta sulle vie della transumanza – L’evento, giunto alla sua seconda edizione, si propone una fruizione ecosostenibile del territorio: un fine settimana di pedalate per rievocare il percorso effettuato dai greggi che dall’Alta Valtiberina andavano a svernare in Maremma. Il tema della transumanza diventa così un vero e proprio viaggio nella tradizione rurale, su strade e vie dove ancora oggi si possono respirare e apprezzare odori, sapori e colori delle terre toscane.
 
Il Museo dell’Antica Grancia – A Serre di Rapolano i cicloturisti troveranno il Museo dell’Antica Grancia, luogo “magico” capace di riannodare i fili di una lunga storia, legata strettamente alle vicende e al transito di pellegrinai fino al Santa Maria della Scala di Siena. La realizzazione della struttura iniziò nel ‘200, nel ‘400 la Grancia venne parzialmente trasformata in fortezza. Intorno al 1575 la costruzione del grande edificio a tre piani arrivato fino ai giorni nostri. Per lungo tempo centro della produzione agraria locale, capace di assicurare i beni alimentari all’ospedale senese, la Grancia è stato deposito di grano e luogo di lavorazione di vino e olio. Il Museo prevede un percorso articolato che permette di conoscere il sistema delle antiche grance e delle produzioni tipiche, insieme alle tradizioni contadine locali.