Una spy story in chiave paliesca per raccontare Tabarre, il fantino più celebre di tutto l’Ottocento. Una vicenda che si snoda tra segreti, verità inaspettate e storie sorprendenti sullo sfondo di Siena ma anche di tribunali e archivi. E’ la trama di “Nomi nella cenere” il libro scritto da Gianni Manghetti in coedizione per Betti Editrice e primamedia editore che sarà presentato mercoledì 11 settembre alle 18 a Volterra (Sala Melani di Torre Toscano – piazza San Michele). All’incontro interverranno oltre all’autore, il sindaco di Volterra Marco Buselli, lo scrittore e saggista Luigi Oliveto e il pronipote del fantino Tabarre, Moreno Ceppatelli. Modera il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini.
Il volume –È il 2 luglio, a Siena si corre il Palio. Romano è un appassionato contradaiolo anche se vive a Volterra. Per lui questa non sarà una giornata come le altre, la sua Contrada vincerà e finirà per scoprire i segreti di quel nonno, Francesco Ceppatelli detto Tabarre, che di tutto l’Ottocento fu il fantino più celebre. Ma conoscerà anche la bella tedesca, Eofor, alla ricerca di una riappacificazione con la memoria della propria famiglia. A muovere il protagonista il mistero dei soldi guadagnati da Tabarre per le sue vittorie paliesche e spariti. Che fine avranno fatto: donne? amori clandestini? gioco? La verità sarà più sorprendente e Romano potrà conoscere una Toscana di fine Ottocento inaspettata, carica di miserie, ribellioni, complotti anarchici e attentati sventati. E anche ricca di umanità e solidarietà inaspettate tra umili che finivano per aiutarsi in nome di valori oggi scomparsi. Come in una spy story i personaggi si muovono tra tribunali, archivi, ritagli di giornali, fino a far riaffiorare il valore della memoria, individuale e collettiva, “della quale noi uomini abbiamo assoluto bisogno per vivere i nostri oggi: a Volterra, a Siena, nel mondo”.
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