Un appello a fare squadra in tema di sanità per il futuro del territorio. E’ il messaggio emerso dalla seduta del Consiglio comunale aperto che si è svolto a Volterra martedì 3 settembre. Una seduta molto partecipata a cui sono intervenuti cittadini, i sindaci di Zeri,  Pontremoli, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Capalbio, Piazza al Serchio, Porto Azzurro, rappresentanti di associazioni e comitati dai territori toscani che, come Volterra, sono al centro della riforma sanitaria regionale (Valle del Serchio, Cecina, Fivizzano, Massa Marittima, Figline Valdarno, Montagna Pistoiese, Pontremoli, Volterra, l'Elba e Pitigliano, ma anche una testimonianza sindacale della realtà di Careggi, a Firenze). Presenti anche l’onorevole Morganti e i consiglieri regionali Staccioli e Lazzeri. «Una seduta fortemente voluta da questa amministrazione e confermata anche quando l’assessore regionale Marroni ha disdetto la sua presenza – spiega il sindaco del Comune di Volterra Marco Buselli –  per capire se le decisioni prese sulla sanità avranno delle conseguenze e se danneggeranno le generazioni future. Noi siamo fortemente convinti che siano i Consigli comunali i luoghi più idonei dove prendere le decisioni che riguardano i cittadini e non vanno imposte dall’alto. Volterra ha detto “no” con migliaia di firme alla Casa della Salute che, secondo la riforma regionale, dovrebbe nascere all’interno dell’Ospedale. Queste firme non possono finire nel cassetto di qualche burocrate o tecnico regionale. La politica tutta deve prendere atto di queste firme che esprimono un disagio». Il 5 settembre, intanto, arriverà dalla IV Commissione regionale sulla sanità la comunicazione sulla data dell’audizione dei 27 Comuni che hanno aderito all’appello lanciato dal sindaco Buselli. In riferimento alle dichiarazioni dell’assessore Marroni sul tema,  Buselli ha aggiunto: «E’ giusto che ogni "piccolo ospedale", o "ospedale piccolo", come li ha ribattezzati l'assessore, abbia il proprio ruolo, ma la Regione dovrà ascoltarci sul nuovo piano, e ancor prima cancellare la parola "riconversione" relativa ai "piccoli ospedali", altrimenti quelle di Marroni rischiano di essere parole vuote».
Solidarietà al sindaco di Volterra è stata espressa dai primi cittadini presenti alla seduta. Lucia Baracchini primo cittadino di Pontremoli (presente anche il presidente del Consiglio comunale di Michele Lecchini) ha portato la testimonianza del suo territorio al centro di «una situazione delicata con ripercussioni negative da questo piano di riorganizzazione attuato dalla Regione che è solo un piano numerico e di risparmio che non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini. Se la Regione pensa che dobbiamo continuare a vivere nelle zone definite “marginali”,  ci deve dare possibilità di farlo in maniera dignitosa». «Anche gli ospedali della Costa d’Argento rischiano di essere seriamente depotenziati – è stato il commento di Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio – Non è in discussione l’importanza delle Case della salute quanto l’individuazione dei luoghi dove collocarle. La discussione su questo tema va portata avanti con serenità».«Da parte nostra c’è la volontà di condividere questo percorso sulla sanità – ha aggiunto Paolo Fantoni, sindaco del Comune di Piazza al Serchio -. Tutti i nostri sforzi devono essere convogliati nel far capire alla Regione i sacrifici di chi vive nei territori marginali e i costi che gravano sui cittadini. Costi anche sanitari». Un auspicio perché quanto emerso dal Consiglio comunale aperto non vada perso è stato espresso dal sindaco di Zeri Egidio Pedrini:«Faccio appello a tutti i sindaci presenti perché dobbiamo dare un seguito a questa seduta –ha detto – La speranza è che insieme possiamo fare squadra e continuare questa battaglia». A sottolineare l’importanza della rete tra sindaci è stato il primo cittadino di Porto Azzurro, Luca Simoni in rappresentanza di «una popolazione isolana che si sente isolata e su cui gravano costi eccessivi. Ma grazie a questa rete ci sentiamo meno soli e sappiamo di avere un sostegno solido nelle 27 comunità che hanno aderito al progetto di fare sistema sulla riforma sanitaria». Confronto e maggiore comunicazione è quanto auspica il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina Alberto Ferrini che è intervenuto anche a nome del sindaco di Pomarance: «In uno Stato democratico dovrebbe essere scontato il confronto su tematiche regionali sulla sanità e nel programmare scelte così importanti per il futuro delle comunità. Invece la Regione Toscana, che si vanta di essere all’avanguardia in materia di sanità, sono mancate progettualità, programmazione e approfondimenti con i legittimi rappresentanti dei territori. E così abbiamo scoperto che esiste un’Italia di serie B, cosa che noi non vogliamo essere».