Se da una parte si grida all’impresa dall’altra ci s’interroga sul futuro con appuntamenti importanti ormai alle porte. Si parla della Giorgio Tesi, capace di avere la meglio nel proprio fortino su una delle corazzate del campionato, mentre la Mens Sana cade ancora in trasferta per mano della Virtus Bologna.
Qui Pistoia Quasi in silenzio e con tanta fatica quotidiana Moretti sta costruendo il suo piccolo capolavoro, lontano dai riflettori e da un’attenzione mediatica che a questo punto meriterebbe appieno. L’ultima a farne le spese è stata una Sassari priva di Drew Gordon, ma ugualmente dotata di un roster tra i migliori della Serie A. La Giorgio Tesi ha condotto con uno scarto ridotto per tutta la prima parte della partita, prima di premere sull’acceleratore raggiungendo quella doppia cifra di vantaggio che è poi riuscita a mantenere fino alla fine. La Dinamo non ha avuto le forze per rispondere all’ennesimo strappo di Pistoia, sugli scudi per l’ennesima volta un immenso JaJuan Johnson, autore di venti punti a cui ha aggiunto anche tre recuperi e quattro rimbalzi. Al solito contributo degli americani si aggiunge anche quello di Cortese, in netta crescita nelle ultime partite, mentre per Sassari rimane una prova incolore generale e difficilmente spiegabile solo con l’assenza di Gordon. C’è anche tempo per lo spettacolo negli ultimi minuti, davanti a un PalaFermi in visibilio per una squadra che sta costruendo una grande impresa ogni giorno che passa.
Qui Siena Una partita di rara bruttezza quella tra la Granarolo e la Montepaschi. Bologna era reduce dal cambio in panchina (Giorgio Valli al posto di Luca Bechi) ed era priva di Walsh. Nonostante questo è riuscita ad avere la meglio di una Mens Sana che non è mai riuscita a costruire qualcosa di davvero concreto in attacco e che ha retto il più possibile in difesa. Partita dai punteggi bassissimi che si è decisa nei possessi finali e, come troppo spesso è accaduto nelle ultime settimane, non a favore della Mps. Bologna è sempre stata avanti, anche se di poche lunghezze, la Mens Sana nel finale è riuscita a rosicchiare lo svantaggio e a portarsi sul -3. La squadra di Crespi avrebbe avuto numerose occasioni per impattare la gara, ma i troppi errori fanno sfumare l’obiettivo sul più bello, quando con la palla in mano a otto secondi dalla fine Haynes sembra quasi non accorgersi del tempo che scorre inesorabile salvo poi passare la palla a Viggiano per un improbabile tiro da otto metri. Ben 18 palle perse a fronte di soli tre assist e una schizofrenia che per la Mens Sana pare ormai congenita, un difetto con cui dover imparare a convivere: partite di alta qualità come quella contro il Maccabi Haifa precedono gare completamente anonime, sintomo di una squadra con un’identità ancora tutta in divenire. Servirebbe pazienza e lavoro in palestra, sperando che quest’ultimo possa cambiare qualcosa, ma la Coppa Italia dista soli cinque giorni.