Nessun sopralluogo nella cabina del comandante Francesco Schettino. Il sopralluogo che si è svolto oggi a bordo della Costa Concordia ha riguardato solo la plancia di comando mentre il prossimo 27 febbraio si tornerà a bordo per esaminare altre parti della nave come gli ascensori e il generatore diesel di emergenza. A negare il sopralluogo nella cabina di schettino è stato il giudice Giovanni Puliatti, presidente del Collegio del Tribunale di Grosseto. La richiesta era stata fatta durante il sopralluogo dagli avvocati di parte civile, ma è stata respinta anche perché estranea a quanto disposto dallo stesso collegio giudicante durante le udienze del processo per andare a bordo a fare verifiche integrative.

Oltre 5 di sopralluogo Il sopralluogo è durato oltre  cinque ore e operazioni sono andate avanti da stamani fino al primo pomeriggio, poi periti, consulenti, avvocati sono tornati a terra. Gli ultimi a rimanere sul relitto sono stati i giudici del Tribunale di Grosseto per espletare le ultime operazioni. «La situazione sulla plancia della Costa Concordia è molto degradata e secondo me i computer che abbiamo prelevato sono totalmente inusabili, perché sono ossidati e alcuni erano sott'acqua. Comunque li esamineremo, anche se ho poche speranze». E’ stato questo il commento dell’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo dei periti del Tribunale, appena rientrato al porto del Giglio. «Vedremo – ha proseguito Cavo Dragone – cosa c'è da scaricare da questi pc, se c'è qualcosa in più rispetto al Vdr (la cosiddetta 'scatola nera', ndr), che già ci dava tutto quello che ci serviva».

Alla ricerca di amteriale inedito nei due pc trovati in plancia L'auspicio degli avvocati di parte civile è quello di poter trovare nei computer prelevati a bordo contenuti inediti come le mail o i registri di manutenzione della nave: «Sono stati prelevati dei pc – ha riferito l'avvocato Massimiliano Gabrielli di Roma – speriamo che si possano reperire materiali interessanti per allargare il tema della responsabilità. Penso ad esempio al contenuto delle mail scambiate dalla nave con l'esterno oppure ai registri di manutenzione, che possono essere interessanti per verificare se è stato fatto prima del naufragio tutto quello che si sarebbe dovuto fare per prevenire i rischi in mare». L'avvocato Gabrielli ha parlato di «viaggio suggestivo nel tempo»', mentre un altro avvocato di parte civile, Fabio Targa di Padova, ha detto che a bordo «si respira l'atmosfera agghiacciante della tragedia accaduta. Le condizioni generali della plancia sono disastrate, buona parte è stata sott'acqua, c'è rimasto il pavimento di metallo e quindi anche i computer presi sono rovinati'». Anche l'avvocato Michelina Suriano di Bologna è rimasta impressionata dalla condizioni della Concordia. «La cosa più difficile è stato mettere i piedi sulla nave e vedere la differenza tra la parte rimasta emersa e quella sommersa. Il mare ha avuto un grosso impatto sulla strumentazione, i periti hanno prelevato le memorie del track pilot»

LA GIORNATA
I primi a salire sulla Costa Concordia per il sopralluogo sono stati i giudici del Tribunale di Grosseto, il presidente Giovanni Puliatti e i colleghi Marco Mezzaluna e Sergio Compagnucci, i legali e consulenti di Costa Crociere Spa e i periti del Tribunale. Cominciano così i lavori che porteranno al supplemento di perizia chiesto da difesa e parti civili e concesso dal Tribunale per valutare ulteriori aspetti sul naufragio del 13 gennaio 2012.

La plancia sotto esame «Oggi diamo la possibilità a tutte le parti del processo di vedere in loco la plancia di comando» della Costa Concordia. E' quanto ha spiegato l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo dei periti del Tribunale, che guiderà il sopralluogo. Confermando che la missione di oggi riguarda essenzialmente un'ispezione accurata alla plancia dove si trovava Francesco Schettino la sera del naufragio, l'ammiraglio ha anche detto che sarà importante «vedere se c'è qualcosa di interessante da valutare. Questo sopralluogo è un in più che, se darà valore aggiunto, ne sarà valsa la pena averlo fatto».

Il Procuratore Verusio al rientro sul molo: «Il mare ha mangiato tutto» «E' tutto distrutto. Il mare ha mangiato tutto». Questo un commento del Procuratore Verusio, fatto ai giornalisti sulle condizioni della plancia di comando appena sbarcato al porto del Giglio dopo aver partecipato al sopralluogo sul relitto. Il gruppo di Verusio è il primo che torna a terra dopo l'ispezione

Il difensore di Schettino: «Lo scenario non è più quello originale» «Sono stati fatti dei lavori, lo scenario non è più quello originale, c'è stata una completa modifica dello stato dei luoghi». Lo ha detto il difensore di Schettino, avvocato Domenico Pepe, appena tornato al Giglio dopo aver partecipato al sopralluogo sul relitto. «I lavori forse sono stati effettuati da chi non aveva interesse a fare alcuni accertamenti, i lavori dovevano essere fatti ma ora non c’è più nulla di riconducibile alle reali condizioni del momento dell'affondamento».«Lo stato dei luoghi è inconsistente sotto il profilo degli accertamenti che si volevano fare» aggiunge Pepe.  A chi gli domanda se l'alterazione della plancia di comando sia avvenuta "in malafede", Pepe risponde di «no». «Durante i lavori però – aggiunge – sono state rimosse delle cose che non fanno più ricondurre la condizione della plancia a quella iniziale. Non c'é la leva sul ponte di comando che consente di commutare l'allarme, da allarme fuoco a allarme falla. Abbiamo trovato dei faldoni e chiesto l'acquisizione al processo. Inoltre sono stati tolti i pannelli del pavimento e mancano delle apparecchiature».

Prossimo sopralluogo il 27 febbraio Sono saliti sulla Costa Concordia, per il sopralluogo alla plancia di comando, gli ultimi gruppi di consulenti tecnici e avvocati autorizzati ad accedere al relitto. Tra questi i rappresentanti del Codacons, che ha stimolato durante il processo questo sopralluogo, ed esponenti della parti civili. Il nuovo gruppo è subentrato a quello che in precedenza era salito con il procuratore Verusio e la difesa di Schettino. Mentre sono sempre rimasti a bordo i giudici del Tribunale di Grosseto con la cancelleria del processo e personale legale e tecnico di Costa spa. Il sopralluogo del gruppo con il procuratore Verusio è durato circa un'ora e mezzo.Un nuovo sopralluogo è previsto il 27 febbraioper verificare ulteriori dettagli tecnici.
 
Prelevato il track pilot Durante il sopralluogo di stamani è stato prelevato dalla consolle delle strumentazioni della plancia di comando il 'track pilot', apparato che registra le posizioni della nave. Lo si apprende dai primi avvocati tornati al Giglio dopo l'ispezione. Il track pilot sarebbe molto ossidato e rovinato dal contatto con il mare, trovandosi sul lato rimasto inabissato fino all'operazione di parbuckling.

Seconda spedizione sulla nave con i legali difensori di Schettino Il Procuratore Verusione e i legali di Schettino sono saliti a bordo della Concordia con la seconda spedizione. Anche loro, come in precedenza i giudici del Tribunale, hanno indossato caschi antinfortunio, scarpe antiscivolo e giubbotto salvagente, misure di sicurezza necessarie per poter accedere alla nave. Partecipano a questa seconda 'spedizione' anche alcuni avvocati di parte civile con i loro consulenti. Gli ingressi sul relitto vengono regolati a scaglioni, pertanto le circa 40 persone ammesse al sopralluogo sono state divise in gruppi che si susseguiranno nell'arco della giornata. Sull'isola continua a piovere incessantemente ma questo non blocca la missione sulla nave. Con adeguati teleobiettivi e attrezzature ottiche è possibile scorgere dal molo del porto del Giglio qualche fase del sopralluogo in corso dentro la plancia di comando della Costa Concordia: puntando gli zoom contro le vetrate si può notare qualcuno che prende appunti sui taccuini e altri che fanno fotografie all'interno. Inoltre, anche grazie ai visibili caschi antinfortunistica si notano periti e altri autorizzati a svolgere queste operazioni camminare dentro il ponte di comando dove si trovava Francesco Schettino la sera del 13 gennaio 2012 quando ci fu il naufragio che causò 32 vittime.

Il Procuratore Verusio: «E’ bene salire sulla nave» «E’ un'attività che forse è bene svolgere, perché le attività svolte dai periti sono state fatte solo sulle carte. Eventualmente i periti ci potranno dire se le cose sono diverse da quelle che ci hanno già riferito». Così il Procuratore di Grosseto Francesco Verusio dopo essere sbarcato all'Isola del Giglio da una motovedetta per partecipare anche lui all'ispezione a bordo della Costa Concordia. A chi gli ha chiesto se sarà emozionante salire sulla nave (fatto che avviene per la prima volta da parte delle autorità), Verusio ha risposto: «Credo che ci farà una certa impressione».

Il briefing delle 9 Prima del sopralluogo alle 9 di questa mattina periti, consulenti, magistrati e avvocati hanno svolto un briefing, tenuto da tecnici del consorzio che si occupa delle operazioni di rimozione, alle 9 di questa mattina sull’Isola per apprendere  istruzioni sui comportamenti di sicurezza da tenere a bordo. Il briefing è tenuto da tecnici del consorzio che si occupa delle operazioni di rimozione.