La Toscana è la regione con il numero più alto di tentati suicidi in carcere (161) e quella in cui si sono registrati più atti di autolesionismo (1189) mentre la Campania (8) quella con il più alto numero di suicidi. Roma Rebibbia è il carcere, invece, che ha fatto registrare il maggior numero di suicidi (3). È quanto emerge dallo studio annuale su alcuni dati penitenziari, effettuato dalla Uilpa Penitenziari e presentato dal segretario generale Eugenio Sarno. Calano dunque i suicidi e gli eventi critici nelle carceri italiani. Un segnale "incoraggiante" ma la situazione in generale resta critica e un dato come quello del sovraffollamento ancora troppo alto. Al 31 dicembre del 2013 nelle 203 strutture penitenziarie per adulti erano ristrette 62.536 (59.842 uomini e 2.694 donne) persone a fronte delle 65.701 (62.897 uomini e 2.804 donne) detenute alla stessa data del 2012. Oltre al calo delle presenze complessive, il 2013 fa registrare importanti e generalizzate diminuzioni degli eventi critici più significativi.
Il primato della Toscana Firenze Sollicciano l'istituto in cui si è verificato il maggior numero di tentati suicidi (45), seguita da Prato (43) e Piacenza (36). Sempre Firenze Sollicciano guida la classifica degli istituti con il più alto numero di atti di autolesionismo (358), seguita da Pisa (248) e Piacenza 235. «Evidentemente va sottolineata- afferma il segretario generale Uilpa Eugenio Sarno – con interesse ed attenzione la curva in ribasso degli eventi critici. Nel 2013 i suicidi in cella sono stati 42 rispetto ai 56 del 2012 (- 33,3 %); 1062 i tentati suicidi rispetto ai 1305 del 2012 (- 10,6%); gli atti di autolesionismo sono stati 6858 rispetto ai 7260 del 2012 (-5,6%). Gli episodi che hanno riguardato aggressioni in danno di poliziotti penitenziari sono 235 (con un totale di 298 feriti). Credo che, più di ogni parola, questi numeri fanno giustizia dell'impegno quotidiano della polizia penitenziaria. Ancor più se pensiamo che nel 2013 sono state 412 le persone salvate in extremis, dalle donne e gli uomini dei baschi blu, da tentativi di suicidio in cella. Nonostante permanga, con grave colpa del ministro Cancellieri, un gap di circa 7500 unità sugli organici decretati nel 2013 la polizia penitenziaria- rimarca Sarno – ha svolto ben 170.125 servizi di traduzione, movimentando 342.008 detenuti per un impiego complessivo di 710.727 unità di polizia penitenziaria. E questo la dice lunga sulla necessità di riorganizzazione dei circuiti penitenziari e delle assegnazioni dei detenuti nelle varie sedi».