Giornata intensa e tesa oggi a Siena dopo che stamani è saltata l’assemblea di Banca Mps che doveva decidere sull’aumento di capitale, slittata a domani. Girano, infatti, a Siena le voci di possibili dimissioni da parte del presidente di Banca Mps, Alessandro Profumo. Sarebbe questo uno degli scenari che potrebbero concretizzarsi a seguito di un rinvio, voluto dalla Fondazione Mps, dell'aumento di capitale necessario a ripagare circa tre miliardi di Monti bond ed evitare, almeno nell'immediato, la nazionalizzazione della banca. Oggi è stato sfiorato il quorum in assemblea, ma alla fine si è presentato il 49,3% dei soci, calcolati sul complessivo capitale. Nella seconda convocazione di domani, il quorum scende al 33,3% ed è molto probabile che la Fondazione riesca a far approvare il proprio documento, che rinvia a "entro giugno" l'aumento di capitale. Sarebbe un ritardo inaccettabile per la dirigenza di Mps, perché l'ad Fabrizio Viola e lo stesso Profumo vedono troppo in salita la strada per raggiungere un nuovo consorzio di garanzia.
L'Ansa, alle indiscrezioni, aggiunge alcuni nomi che circolano su possibili sostituti come quelli di Carlo Salvatori (presidente di Lazard e Allianz Italia), di Divo Gronchi (oggi al vertice di Carismi), di Piero Barucci e nelle ultime ore anche quello di Lorenzo Bini Smaghi.
Il titolo è salito Intanto nel giorno della prima convocazione dell'assemblea il titolo in Piazza Affari è salito del 3% a 0,18 euro ma il mancato raggiungimento del quorum lo ha fatto frenare, senza comunque crollare: Mps guadagnava in avvio tra il 2 e il 3% e ora si muove attorno alla parità su quota 0,17 euro. Molto forti gli scambi: in un'ora di contrattazioni sono passate di mano 120 milioni di azioni contro una media quotidiana dell'ultimo mese di Borsa di 195 milioni di 'pezzi'. L’esito della votazione non è scontato anche se secondo le quote depositate prima di Natale si è attorno alla quota necessaria.
No funerale banca «Oggi spero che non celebreremo il funerale della banca ma un nuovo inizio» ha detto il sindaco di Siena, Bruno Valentini, arrivando all'assemblea. «Spero che stamani si confrontino due visioni che possano trovare una convergenza per interessi superiori» ha aggiunto riferendosi alla battaglia in corso tra banca e Fondazione sui tempi dell'aumento di capitale. A proposito del parere legale presentato da Profumo, ha aggiunto: «è una battaglia che non si può fare a colpi di pareri legali».
Non sono una strega «Siamo sereni, ci vediamo domani», ha detto la presidente della Fondazione Mps, Antonella Mansi, lasciando l'assemblea della banca. «Noi non abbiamo mai smesso di lavorare e il nostro atteggiamento non è mai cambiato», ha aggiunto. «Non sono una strega», ha poi detto a chi chiedeva cosa succederà domani.