Una parentesi di bella pallacanestro che avrebbe meritato un epilogo diverso. Olympiacos-Montepaschi Siena è stato sostanzialmente questo, con la beffarda sconfitta maturata per la Mens Sana negli ultimi cinque minuti della sfida ai bicampioni d’Europa in carica. Una bella prova da parte degli uomini di Crespi, che non hanno avuto a disposizione Hackett a causa di un risentimento fisico che, come si augurano tutti a Siena, lo ha tenuto fuori dalla contesa presumibilmente per motivi precauzionali. Oggi ne sapremo sicuramente di più. La partita del Pireo, giocata in una Peace and Friendship Arena vuota e finita 78-73 per l’Olympiacos, ci ha fatto vedere una Montepaschi che ha condotto le danze per 35’ circa, salvo poi togliersi il cappello di fronte alla classe e alla maggiore esperienza di Spanoulis e Perperouglou, i due veterani e gli assoluti trascinatori per gli ellenici che nell’ultima parte di partita non hanno sbagliato nulla. 11/11 per loro al tiro e imbattibilità stagionale che rimane ancora vergine e intatta. Chapeau.
La partita del Pireo Stante l’assenza di Hackett e la vigilia più agitata mai vissuta dalla Mens Sana Basket in questa stagione (leggi), la Montepaschi è stata brava ad isolarsi da tutto il contesto – e in tal senso la trasferta in terra greca ha agevolato – per offrire una delle migliori prestazioni europee dell’anno. Peccato per quei cinque minuti finali che le hanno negato un colpaccio che poco avrebbe aiutato in ottica di passaggio alle Top 16, visto che imprescindibile in tal senso sarà la vittoria a Firenze con l’Unicaja Malaga nell’ultimo turno della prima fase di Eurolega. Appuntamento giovedì al Mandela Forum per la prima finale dell’anno, ma intanto Crespi e soci si possono godere uno sfavillante Erick Green: il prodotto di Virginia Tech dopo un periodo di assestamento iniziale, ha offerto al Pireo la miglior prova della stagione fatta di canestri (ben 28 punti) e soprattutto di leadership. Un ragazzo che sembra responsabilizzarsi sempre più: lo ha fatto quando se ne è andato da Siena Kim English e, con Hackett relegato in panchina, è salito in cattedra. Per di più contro l’Olympiacos. Peccato solo per l’epilogo finale. Una vittoria avrebbe avuto una grande importanza e per il morale e per il processo di crescita della Mens Sana. «Soddisfatto come allenatore per la prestazione, amareggiato come uomo, come padre di questi ragazzi, per il risultato finale». È stato questo il commento di coach Crespi al termine del match. Per ora si può dunque guardare al bicchiere mezzo pieno. Ed è sacrosanto che sia così per quanto si è visto ad Atene. Tra una settimana a Firenze servirà necessariamente anche l’happy ending.