Botta e risposta a distanza tra il Governatore della Toscana Enrico Rossi e il Sindaco di Volterra Marco Buselli.  Oggetto del contendere la questione Solvay, la multinazionale belga insediata a Rosignano ma che utilizza i giacimenti di salgemma del volterrano per la sua produzione.  
«La strada maestra è quella di mantenere in Toscana la presenza di un manifatturiero che produce ricchezza e che incorpora scienza e tecnologia. Non possiamo permetterci di perdere una presenza di questo tipo e perciò la Regione sarà al vostro fianco», aveva detto Rossi nel corso della sesta tappa del suo "Viaggio in Toscana", che lo porterà a visitare tutte le 34 zone che compongono la regione.

Finanziare innovazione e ricerca «Ho potuto apprezzare – ha aggiunto il governatore – la capacità del management di guardare con tenacia al futuro e di affrontare le sfide che il mercato e la crisi impongono. Per me sarà importante chiudere la legislatura regionale dando certezze per una ripresa che deve venire. Penso ad esempio che sarà possibile sfruttare, fin dalla metà dell'anno prossimo e grazie all'anticipazione da parte della Regione di 80 milioni di euro, l'occasione offerta dai fondi comunitari che noi dedicheremo a finanziare chi fa innovazione tecnologica e ricerca».

Rivedere i criteri di compensanzione «Se il Governatore Rossi annuncia risorse a chi produce ricchezza, parlando di Solvay a Rosignano, sono a ricordargli, affinché non se lo dimentichi mai, che la multinazionale belga può permettersi questo solo perché esistono i giacimenti di salgemma nel volterrano, assieme all'acqua, indispensabili per il processo produttivo dell'azienda ma soprattutto perché le è stato permesso di sfruttare entrambe le cose senza dare niente in cambio» ha tuonato il sindaco di Volterra Marco Buselli che nei mesi scorsi ha chiesto più volte alla regione di rivedere i criteri di compensazione per lo sfruttamento del territorio.

Ma Rossi tira dritto «Siamo convintamente dalla vostra parte e come istituzioni faremo fino in fondo ciò che dobbiamo a partire dalla valorizzazione della vostra determinazione», ha detto nel corso della sua visita ai vertici dell’azienda.  Ha infine auspicato di poter tornare alla Solvay quando i bandi europei saranno emessi e avendo la possibilità di sottoscrivere un patto per lo sviluppo tra l'azienda e le istituzioni. «Della ricchezza prodotta sul territorio non c'è traccia, – ha glissato Buselli – ma le tracce sono invece evidenti e dolorose, rispetto a subsidenze, camini di collasso, consumo di territorio, mancanza di posti di lavoro e di criteri di compensazione. L’assessore Bugli si permise di darmi del leghista perché lavoro per difendere gli interessi del mio territorio, ma dalla Regione, oltre a queste invettive, non è arrivato niente di concreto sulla revisione delle condizioni esistenti, che evidenziano l'insostenibilità manifesta della presenza di Solvay sul territorio con le modalità attuali».