Il lunghissimo martedì di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Banca Monte dei Paschi di Siena. Dalla smentita sulle dimissioni al mantenimento del timone di Rocca Salimbeni, tracciando la rotta per il futuro più prossimo di Siena e della sua istituzione bancaria. Ebbene si, è successo tutto questo. Ma la banca sta vedendo «la luce in fondo al tunnel – ha detto Alessandro Profumo, intervenendo a Siena alla cerimonia di consegna del Premio Frajese -. Un anno fa non avrei scommesso un centesimo di essere oggi in queste condizioni. Stiamo lavorando per uscire da un momento di crisi con un capitale ricostituito – ha proseguito il numero uno di Mps – e con lo Stato in larga parte fuori». «L'aumento di capitale passerà», ha poi risposto ai giornalisti che lo aspettavano all'uscita dalla sala.
Presunte dimissioni e smentite La giornata era iniziata con l'articolo de Il Sole 24 Ore che annunciava le dimissioni dell'attuale mangement del Monte dei Paschi in caso di mancata approvazione da parte dell'assemblea dei soci del prossimo 27 dicembre dell'aumento di capitale da 3 miliardi di euro a gennaio. La Fondazione Mps, sul finire della settimana scorsa, aveva chiesto ufficialmente di far slittare i tempi della ricapitalizzazione, «a partire da maggio 2014» si leggeva in una nota diffusa dall'ente presieduto da Antonella Mansi. Una decisione che aveva trovato in più occasioni l'appoggio del primo cittadino di Siena, Bruno Valentini, e che aveva dunque fatto scattare il cosiddetto "braccio di ferro" tra Palazzo Sansedoni e Rocca Salimbeni che, come si leggeva stamani sul Sole, avrebbe potuto addirittura portare al clamoroso passo indietro del duo Profumo-Viola. «Profumo e Viola stanno lavorando e lavoreranno come sempre nell'interesse della banca e del suo rafforzamento patrimoniale», aveva precisato un portavoce del Monte dei Paschi di Siena, interpellato dall'Ansa in merito alle voci di dimissioni del vertice in caso di rinvio dell'aumento nell'assemblea di dicembre.
L'intervento al Premio Frajese Dall'Aula Magna del Rettorato dell'ateneo senese, sede della cerimonia per il Frajese, sono arrivate le parole di Alessandro Profumo che hanno chiuso quest'intenso e lungo martedi e che, soprattutto, tracciano la rotta per il futuro della Città del Palio e della sua banca: «Tra due anni, se tutto andrà nel modo giusto e Siena sarà anche Capitale europea della cultura 2019, la città avrà la forza per uscire dalla crisi. E lo farà avendo anche una grande banca senese e indipendente – ha precisato il presidente Mps -. Il momento è molto difficile ma anche positivo». Parole, passateci la metafora, di chi vuole rimanere saldamente al timone della nave che sta guidando in mezzo alla tempesta che di giorno in giorno sembra abbatersi sempre più forte sull'istituto senese. «C'è la possibilità di uscire dalla crisi con un capitale ricostituito e lo Stato in larga parte fuori dalla nostra base patrimoniale», ha detto ancora Profumo che ha sottolineato come Siena abbia «una ricchezza incredibile non solo economica. Può avere anni molto positivi».
In città In attesa di tutto questo, di Banca e Fondazione Mps, si è parlato anche durante il Consiglio comunale di Siena di oggi. Si svolgerà nei prossimi giorni, probabilmente già venerdì 13 dicembre, un nuovo incontro della presidente della Fondazione Mps Antonella Mansi con i capigruppo del Consiglio comunale di Siena. Lo ha annunciato il sindaco Bruno Valentini rispondendo in Consiglio ad una interrogazione su Banca Monte dei Paschi. Un incontro che, per Valentini, avviene in un momento «decisivo per le sorti sia della Fondazione sia della Banca, che prima possibile deve riacquistare autonomia finanziaria e operativa». Valentini ha ricordato che l'amministrazione comunale ha sensibilizzato gli enti nominanti «affinché tutti i membri della Deputazione generale si uniscano alla nostra richiesta per un'azione di verifica sulle eventuali responsabilità legali ed economiche rispetto alle scelte sbagliate – ha detto – dagli organi precedenti». A questo propositoil sindaco ha spiegato di aver avuto una risposta positiva in questo senso anche dall'arcivescovo «che ha assicurato di trasmettere al soggetto da lui nominato la nostra sollecitazione». Infine, nel suo intervento il primo cittadino ha ribadito le perplessità già espresse «sui movimenti speculativi» in corso sul titolo Mps.