«Nelson Mandela è stato in assoluto uno dei più importanti protagonisti del ventesimo secolo. Quando gli ho dato la mano, consegnandogli il Fiorino d'oro di Firenze, mi è sembrato di toccare la storia. Nelle sue mani c'erano il peso e la grandezza di una vita combattuta in difesa di un'ideale». E’ il ricordo del sindaco di Firenze Matteo Renzi, appresa la notizia della morte del leader sudafricano e premio Nobel per la pace. «Nelson Mandela, presidente del Sud Africa e premio Nobel per la pace è morto oggi, giovedì 5 dicembre, all'età di 95 anni. È morto un grande uomo che ha lottato per la libertà» è, invece, il pensiero affidato ad un post su Facebook del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
La cittadinanza onoraria di Firenze A Mandela fu conferita la cittadinanza onoraria di Firenze nel 1985 e il 16 aprile 2012 Renzi fu ricevuto a Johannesburg da Mandela e in quell'occasione gli consegnò il Fiorino d'oro. «Dobbiamo essere grati a Mandela – ha sottolineato il sindaco Renzi – perché ha segnato come pochi la storia del secolo scorso con il coraggio e la determinazione delle persone libere e con la forza della non violenza. Oggi il suo messaggio è universale e Firenze, che gli conferì la cittadinanza onoraria in un momento difficile in cui ancora vigeva l'apartheid, porta avanti oggi la sua battaglia per la libertà, la democrazia, la lotta al razzismo. A Firenze – ha aggiunto il sindaco – abbiamo dedicato a Madiba il Nelson Mandela Forum: è stata una scelta precisa e anche una scommessa educativa quella di dedicare il palazzetto dello sport non a uno sponsor ma a un'idea e a una cultura di valori. Oggi – ha concluso – il vuoto che ci lascia Mandela può essere riempito solo se facciamo nostra la sua battaglia, può avere un senso se ci facciamo carico, da Firenze, del dolore del mondo, combattendo nella nostra casa razzismo e intolleranze ma non dimenticando cosa avviene in altri paesi, dalla Siria all'Egitto al Mali, dalle morti nel Mediterraneo a quanto accade anche vicino a noi, come a pochi giorni fa a Prato».
Arezzo, bandiera a mezz’asta per ricordare l’«anima invitta» «La morte di Nelson Mandela priva il mondo intero di una figura che nel Novecento può essere paragonabile solo a quella di Gandhi. Ma vorrei ricordare che priva anche Arezzo di un suo 'cittadino' visto che a Nelson Mandela il Consiglio Comunale, il 14 settembre 1988, aveva conferito la cittadinanza onoraria. Quel giorno, Nelson Mandela era ancora ufficialmente un carcerato del regime razzista sudafricano, da ben 26 anni, anche se usufruiva di un ricovero in una clinica privata per motivi di salute». Lo afferma, in un ricordo, il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani. «Furono atti come quello di Arezzo, provenienti da tutte la parti del mondo democratico, a convincere alla fine Pretoria a liberarlo definitivamente. Poi sappiamo come è andata – aggiunge Fanfani -. Eletto presidente del Sudafrica all'insegna del sogno della 'Nazione arcobaleno', spese ogni energia per realizzarlo. Sotto i nostri occhi ricordiamo tutti lo splendido film di Clint Eastwood, 'Invictus', dove Mandela, da tutti chiamato Madiba è interpretato da Morgan Freeman, fa propria e recita la poesia di William Ernest Henley. Una poesia che traduce alla perfezione il suo essere e che dà la cifra del suo carattere: 'Dal profondo della notte che mi avvolge, Buio come un pozzo senza uscita, Ringrazio qualsiasi dio esista, Per la mia anima invincibile. Non importa quanto stretto è il passaggio, Quanti castighi dovrò ancora sopportare, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima'. Con queste parole Arezzo ricorda Nelson Mandela, «anima invitta». Fanfani ha disposto affinché oggi la bandiera di palazzo comunale sventoli a mezz'asta in segno di lutto per la morte del leader sudafricano.
L'omaggio di Pistoia Bandiere a mezz'asta, in segno di lutto anche a Pistoia per rendere omaggio a Mandela. Lo ha deciso l'amministrazione guidata dal sindaco Samuele Bertinelli. Il Consiglio comunale di Pistoia, il 6 marzo nel 1989 deliberò all'unanimità di conferire al leader sudafricano del movimento anti-apartheid, allora ancora detenuto in carcere, «il riconoscimento e il titolo di cittadino onorario».
8 dicembre giornata di commemorazione al Nelson Mandela Forum «Il 5 dicembre 2013 rimarrà una data scolpita nella storia dell’umanità. Ci ha lasciati infatti un simbolo del ventesimo secolo, un uomo speciale, una personalità che ha cambiato il modo di pensare di milioni di persone. ?Tutto questo era Nelson Mandela, a cui Firenze e la Toscana sono legati da quasi trenta anni, da quando nel 1985 il Consiglio Comunale di Firenze decise di assegnare la cittadinanza onoraria a Nelson Mandela, al tempo ancora detenuto nel carcere di Robben Island. ?Un legame rafforzato nel 2004, quando l’Associazione Palasport di Firenze decise di intitolare l’impianto del Campo di Marte a Nelson Mandela». Così scrive in una nota l’ufficio stampa del Nelson Mandela Forum. «Firenze e la Toscana potranno onorare la figura del leader sotto il tetto del Mandela Forum – prosegue la nota -, dove in questo week-end verranno organizzati i seguenti eventi:?nella giornata di sabato 7 dicembre, prima dell’inizio del meeting “Motocross Freestyle”, verrà osservato un minuto di raccoglimento. ?Domenica 8 dicembre invece il Mandela Forum sarà aperto per una giornata di commemorazione dedicata a Mandela.Dalle ore 10 alle ore 20 sarà possibile entrare nel Mandela Forum e lasciare la propria firma sia su un registro, che su una parete dell’impianto che resterà per sempre come la testimonianza materiale del giorno della scomparsa di Madiba» Il presidente Massimo Gramigni sottolinea poi: «Oggi siamo più soli, sono soli coloro che lo hanno combattuto, sono soli i tanti che sono cresciuti con le sue idee e la sua presenza, sono più soli le ragazze e i ragazzi nel mondo che non sanno chi è. ?A noi la responsabilità perché non venga dimenticato. ?Anzi, adesso spetta a noi il compito di fare in modo che quel mondo per cui ha combattuto diventi il bisogno di quelle ragazze e ragazzi che lo stanno conoscendo solo ora o che leggeranno di lui sui libri di storia! ?Pochi mesi dopo quel 3 novembre 2004, quando assieme a Claudio Bertini e ai nostri soci del comune di Firenze e della Provincia Firenze avevamo intitolato l'ex palazzo dello sport di Firenze a Mandela, ebbi il privilegio di incontrare Madiba in ben due occasioni, la prima volta nel marzo 2005, quando fui parte della delegazione che gli consegnò la pergamena con la cittadinanza onoraria che il comune di Firenze gli aveva dato venti anni prima, la seconda nell'ottobre dello stesso anno. ?In quegli incontri gli parlai dei nostri progetti per il Nelson Mandela Forum. Mi colpì di lui subito la grande attenzione posta nel mettere a proprio agio l'interlocutore, fosse questi un capo di stato, un collaboratore o un semplice organizzatore di canzonette come me, al contempo senza perdere mai di vista lo scopo e gli obbiettivi dell'incontro. ?Purtroppo dopo quegli incontri non riuscimmo nell'intento di organizzare a Firenze un grande concerto legato alla sua campagna per la lotta all'aids 46664. Ma è continuato e continua il nostro impegno per ricordare a tutti, come ci è stato detto da Mandela, che nessun uomo nasce odiando il vicino per il colore della sua pelle, per le sue idee o la sua religione, e che se si può insegnare ad odiare deve essere possibile insegnare ad amare. ?Lo dobbiamo a Mandela, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo a noi stessi».