«La decisione del Cda di Banca Mps di deliberare, già nel primo trimestre 2014, un aumento di capitale da 3 miliardi di euro rischia di compromettere la sopravvivenza della Fondazione MPS». E’ quanto denunciano in una nota FILCAMS-CGIL e FISASCAT-CISL di Siena. «L’improvvisa accelerazione della tempistica dell’operazione espone la Fondazione MPS a conseguenze probabilmente irreversibili» proseguono le sigle sindacali secondo cui l’ente di Palazzo Sansedoni «nel tempo ha costituito un formidabile volano di sviluppo per il territorio e la sua comunità e, seppure inevitabilmente ridimensionata, può e deve continuare, anche in futuro, a rappresentare un punto di riferimento per la crescita economica e sociale, in una contingenza, come l’attuale, particolarmente drammatica per la nostra provincia».
Forte preoccupazione per le ricadute occupazionali Gli stessi sindacati esprimono poi «forte preoccupazione sulle ricadute occupazionali direttamente connesse» evidenziando che «una parte delle oltre 150 famiglie interessate, fra Fondazione, società ed enti controllati e partecipati, non potrà contare nemmeno sugli ammortizzatori sociali».
L'appello FILCAMS-CGIL e FISASCAT-CISL concludono quindi che «risulta pertanto indispensabile che le istituzioni e l’intera comunità senese collaborino per ottenere la garanzia di un percorso che, senza nulla togliere alla libertà decisionale di Banca MPS, possa far coincidere tempistiche che diano possibilità anche alla Fondazione di salvaguardare il suo ruolo e continuare nella sua importante attività, vitale per il futuro dell'intera economia territoriale».