Banca Monte dei Paschi di Siena ha sottoscritto l'intesa con Bassilichi e Accenture per la gestione dell'attività relativa ai servizi ausiliari, contabili ed amministrativi. Il contratto avrà la durata di 18 anni, rinnovabili alla scadenza.  Come parte dell'intesa, le due società hanno costituito una joint venture, partecipata al 60% da Bassilichi e al 40% da Accenture, che fornirà i servizi alla banca consentendo la razionalizzazione delle attività amministrative, contabili ed ausiliarie, in coerenza con il Piano industriale di Banca MPS. Sono coinvolte nell'operazione circa 1.100 risorse di Banca Monte dei Paschi che saranno trasferite nella joint venture conservando il contratto dei bancari. La partenza delle attività è prevista per gennaio 2014, dopo l'approvazione dell'accordo da parte dell'Autorià di vigilanza e previo espletamento della procedura sindacale prevista dalla legge. 
 
Obiettivi perseguiti «Con questa operazione – commenta Fabrizio Viola, Amministratore Delegato di Banca Mps – perseguiamo diversi obiettivi: il miglioramento della qualità dei servizi per i nostri clienti, la riduzione dei costi operativi con partner di comprovata esperienza ed affidabilità, le interessanti prospettive di futuro per le persone confluite nella joint venture». 
 
La soddisfazione di Bassilichi «Siamo molto soddisfatti per aver raggiunto un accordo che ci consentirà prima di tutto di valorizzare le risorse umane, nel segno della continuità territoriale, creando interessanti percorsi di crescita e formazione per i dipendenti del Monte dei Paschi che confluiranno nella nuova realtà – dichiara Leonardo Bassilichi, Amministratore Delegato di Bassilichi SpA -. Dal punto di vista industriale, la joint venture con Accenture nasce con tutti i presupposti ed i razionali necessari a massimizzare i vantaggi derivanti dall'integrazione di elevate competenze e professionalità nell'ambito del back office, in modo da soddisfare al meglio le esigenze in continua evoluzione di Banca Monte dei Paschi».
 
Valorizzazione delle risorse «Grazie ad un nuovo approccio nella gestione dei processi di back-office, attraverso la combinazione di tecnologie digitali e la valorizzazione delle risorse impiegate, il nostro obiettivo è garantire servizi più efficienti e sostenibili nel lungo termine», ha dichiarato Fabio Benasso, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture 
 
La Fisac Cgil non ci sta Di tutt’altro parere la Fisac Cgil che tuona: «La banca è fatta di persone non di numeri. Siamo di fronte ad una situazione incredibile». Lo scrive la sigla sindacale in merito al nuovo piano industriale della banca e all’apertura della procedura di cessione del ramo d'azienda di back office. Secondo la Fisac nel piano industriale della banca «le uniche cose veramente certe sono l'espulsione dall'azienda, in varie forme, alcune tutte da identificare, di migliaia di lavoratori, la chiusura di sportelli e la cessione di aziende del Gruppo. E tutto questo avviene – aggiunge la Fisac Cgil – in assenza di confronto sindacale, in un'azienda che accede al sostegno pubblico. Tra l'altro mentre si progettano esternalizzazioni ed esodi l'azienda continua ad assumere e a pianificare nuove assunzioni, dopo aver azzerato tutte le norme relative alle selezioni per concorso, senza aver minimamente preso in considerazione la possibilità di riconvertire professionalmente il personale in esubero». La Fisac ribadisce poi «assoluta contrarietà» al progetto di esternalizzazione e «utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione – procedurali, contrattuali, legali – per dimostrare l'infondatezza di tale operazione e per garantire ai Lavoratori stessi la miglior tutela dei propri diritti».

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