Luigi Bellumori non è più il Sindaco di Capalbio. Si è dimesso dopo che nove consiglieri hanno lasciato in blocco gli scranni dell’assemblea comunale. Una decisione arrivata ancora prima che si svolgesse il Consiglio comunale per discutere proprio la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino maremmano. Rimasto con soli sei consiglieri a sostenerlo – uno non era presente – a Bellumori non è rimasto che prendere atto e rimettere il suo mandato. Adesso la parola, dopo l’arrivo del commissario prefettizio, tornerà agli elettori in primavera.
Dimissioni che partono da lontano Una vicenda quella legata alle dimissioni del sindaco Bellumori che affonda le sue radici, oltre che su problemi amministrativi come la causa di risarcimento per l’impianto a biogas per circa 8 milioni a carico del Comune o l’accusa di un certo “immobilismo” anche e soprattutto nella lotta intestina nelle file della corrente renziana del Pd con il vice sindaco Settimio Bianciardi. Che i rapporti tra i due si fossero incrinati lo si era già visto quando, era l’estate, un primo gruppo di quattro consiglieri, tra cui Bianciardi, avevano lasciato la maggioranza per creare il gruppo misto. Ma è del tutto evidente che come riporta oggi Corriere Fiorentino il vero problema «ha riguardato le candidature per il direttivo provinciale da presentare nella lista poi perdente del renziano Marco Simiani. Bellumori ne aveva uno, Bianciardi un altro e a spuntarla è stato il primo». Da qui l’imponderabile con «Simiani a cui al momento del voto sono mancate 43 preferenze date ormai per certe e la conseguente rottura tra sindaco e vice». Unica consolazione per Bellumori, magari proprio in vista delle nuove elezioni, il sostegno del Pd provinciale.