«In campo servirà solo carattere, le difficoltà sono tante». Sono le parole della general manager della Mens Sana Basket Ferdinando Minucci, alla vigilia del match con i due volte campioni d'Europa dell'Olympiacos, dette in occasione della consegna della “Retina d'Oro 2013”, riconoscimento di UniCredit Basket che annualmente premia gli esponenti di spicco della pallacanestro italiana ed europea. «Si tratta di una partita complicatissima e difficilissima ma molto affascinante. Lotteremo – ha proseguito Minucci -, cercheremo di mettere in campo la grinta necessaria per superare queste difficoltà e far divertire la gente».
Sfida all'Olympiacos Sotto la parola “difficoltà” si celano i problemi fisici accusati in settimana da Othello Hunter e Josh Carter, oltre che la lunga degenza in infermeria per un'altra importante pedina nello scacchiere di coach Marco Crespi come Spencer Nelson. Però, i riflettori che domani sera (palla a due alle 20.30) torneranno ad accendersi sul Mandela Forum, illumineranno una partita da non perdere per tutti gli appassionati della palla a spicchi senese, toscana, italiana e anche europea. La Mens Sana va alla ricerca del primo successo nell'Eurolega 2013-2014 dopo tre sconfitte nei primi tre match della regular season e lo fa, per di più, contro quella squadra che ha vinto la massima competizione cestistica d'Europa nelle ultime due annate, spinta dal carisma e dalla classe innata del suo leader, Vassilis Spanoulis, che però non viene dato al 100% complice un infortunio subito nell'ultimo turno del campionato ellenico.
Storia sul parquet Al si là delle difficoltà e dello zero vittorie, la sfida tra Mens Sana e Olympiacos rappresenta ormai una grande classica del basket europeo. Per quanto riguarda l'Eurolega, il team biancoverde affronterà la squadra del Pireo per la quarta stagione consecutiva: nelle prima la Montepaschi centrò la Final Four di Barcellona (2011), nelle altre due circostanze furono i greci ad avere la meglio, concretizzando poi al meglio quei successi con i trionfi continentali a Istanbul, prima, e a Londra, poi. Storie della scorsa e della precedente stagione. Quella di domani sarà certamente un'altra cosa: i greci vanno alla ricerca di nuove certezze in Europa per ribadire il loro ruolo da protagonisti, la Montepaschi deve trovare ancora una sua vera e propria dimensione europea, dove paga maggiormente lo scotto dell'inesperienza di molti dei suoi primi attori.
«Carattere» Viste le premesse, non si può non leggere nelle parole di Ferdinando Minucci un tentativo di suonare la carica per i suoi. Sul piano prettamente tecnico, la Montepaschi parte sfavorita rispetto a una corazzata come l'Olympiacos. E allora servono maggiormente grinta, carattere, voglia di emergere. Parole che, in chiave Mens Sana, hanno un nome e cognome: Daniel Hackett. È emblematico come il giocatore si trovasse alle spalle del suo Gm mentre questi incontrava i giornalisti durante la consegna della “Retina d'Oro”. Hackett era sul parquet del PalaEstra ad allenarsi con il vicecoach biancoverde Alessandro Magro. Un'immagine che è lo spot per chi vuole migliorarsi e superare i propri limiti, uno spot per la dedizione che un aspirante campione Nba vuole mettere sul parquet. La Montepaschi Mens Sana si aggrapperà necessariamente a lui per cercare la scalata a “quell'Everest” che risponde al nome di Olympiacos Pireo. E a Daniel il «carattere» non manca. Per usare il più classico dei paragoni biblici, Hackett è la fionda, la Montepaschi Davide, i greci Golia. Il risultato che ne consegue è una calda speranza in fondo a tutti i cuori che tifano Mens Sana.