Il Nobile inebria la Cina. Oltre cento operatori specializzati del settore enologico hanno partecipato a Shanghai, nella sede dell’Enoteca Italiana – Yishang, al secondo evento inserito nel tour di promozione in Cina del Vino Nobile di Montepulciano e del territorio. «Abbiamo registrato in maggioranza la presenza di importatori in cerca di vino toscano per il mercato cinese o che si affacciano per la prima volta sulla produzione italiana – spiega Thomas Francioni, responsabile marketing del Consorzio del Vino Nobile e coordinatore della missione -Una composizione eterogenea di interlocutori che rappresenta la condizione ideale per far si che il mondo cinese del vino continui a parlare di noi. In particolare abbiamo riscontrato, rispetto alle precedenti esperienze, un interesse ancora maggiore ad approfondire la conoscenza del vino toscano e del Nobile di Montepulciano, condizione indispensabile per concludere accordi di carattere commerciale».
Scambi di gusto e di culture Nella sala di degustazione, inondata di luce dall’enorme vetrata semicircolare con spettacolare affaccio sul Fuxing Park, oasi verde di chiaro stampo francese, hanno trovato posto i banchi d’assaggio delle aziende Boscarelli, Casale Daviddi, Cavalierino, Le Berne, La Ciarliana, Il Macchione, Montemercurio e Vecchia Cantina. Ad accogliere gli ospiti, tra i quali numerosi giornalisti specializzati, compresa Sophie Liu, autrice di un libro sui vini toscani con il profilo di aziende produttrici di Vino Nobile, anche il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi ed il vice-sindaco Luciano Garosi, che hanno testimoniato il forte impegno dell’amministrazione comunale in questo progetto, mentre il Consorzio del Vino Nobile era rappresentato dal presidente Andrea Natalini. In precedenza la delegazione ha anche incontrato il giornalista del Gambero Rosso Marco Sabellico in occasione della presentazione (con annessa degustazione di prodotti d’eccellenza) dell’edizione cinese della Guida dei vini. Sabellico ha espresso a Rossi e Natalini il proprio sincero entusiasmo per i progetti che il Comune ed il Consorzio stanno ormai definendo e che hanno come obiettivo la certificazione della produzione vinicola ad impatto zero sull’ambiente. Il giornalista ha definito Montepulciano “terra della sostenibilità” intuendo l’importanza di un impegno che va oltre il singolo produttore e che coinvolge un intero territorio con la sua denominazione vinicola. «Sono pochissime le realtà che si muovono in questa direzione – ha osservato Sabellico – realizzare un progetto del genere vorrebbe dire prendere atto che il futuro, in una visione complessiva di tutela del territorio, è già adesso». Da parte loro Rossi e Natalini hanno garantito che Montepulciano sarebbe disponibile ad assumere il ruolo di capofila di un progetto pilota anche a livello nazionale, mettendo a disposizione di altre realtà i propri studi e le proprie elaborazioni.
Turismo sul modello francese Sul fronte della promozione turistica del territorio, si registrano gli ulteriori passi avanti compiuti dalla delegazione della Strada del Vino Nobile che prosegue i suoi incontri con i tour operator cinesi. «Abbiamo avuto contatti con professionisti di livello medio-alto che cercano prodotti per un target qualificato e con una disponibilità di spesa molto ampia» precisa Bruna Caira, coordinatrice del gruppo di cui fanno parte anche Rosanna Sacco, in rappresentanza di quattordici aziende di Sarteano, e Andrea Matteini, consigliere della Strada. «La Toscana è molto conosciuta ma i tour in Italia dei turisti cinesi sono improntati ad un ritmo molto intenso – ha aggiunto Caira – per cui non ci possiamo attendere lunghe permanenze. I gruppi cercano soprattutto città d’arte e opportunità per far shopping di qualità, a caccia dello stile italiano di cui sono profondi ammiratori, mentre il viaggiatore singolo ha, ovviamente, esigenze più diversificate. Il territorio collinare incuriosisce i cinesi per la sua originalità ma la qualità della vita intesa come tranquillità non figura tra le loro priorità; anzi sono interessati esclusivamente a viaggi dal ritmo intenso, quasi frenetico, per poter accumulare in poco tempo la visita a quante più località e attrazioni possibili. Dobbiamo però sforzarci di entrare in una logica diversa da quella abituale – conclude Caira – e cioè quella che prevede un investimento anche da parte di chi riceve l’ospite cinese. E’ quello che ha fatto la Francia, prima nazione che si è mossa verso il turismo asiatico e che ha messo sul piatto un forte impegno: destinando risorse ai vari progetti, i francesi hanno dimostrato di crederci ed hanno così conquistato la fiducia dei partner cinesi».
Ultima tappa: Canton Il viaggio in Cina della delegazione di Montepulciano e della Valdichiana senese prosegue ora in direzione Canton per l’ultimo appuntamento della serie, presso l’atelier dello scultore Xu Hong Fei (leggi) che ha organizzato un evento a cui parteciperanno stampa, operatori economici ed Istituzioni locali.