«Hanno rubato oggetti che possono abbagliare gli occhi ma non certo il portafogli: oggetti, fatti con rame e ottone dorati, del tutto privi di valore economico, ma di un notevole valore simbolico, soprattutto le tre croci pettorali donatemi da altrettanti pontefici: Giovanni Paolo II, Benedetto XVIe Francesco. Se chi le ha rubate prova a rivenderle, avrà una brutta sorpresa: valgono infatti poche decine di euro». E' amareggiato il vescovo di Pistoia, monsignor Mansueto Bianchi, nel commentare un furto che ieri pomeriggio ha subito nel suo appartamento di via Puccini proprio mentre si stava preparando per un viaggio a Roma.
 
Violazione d’abitazione, nessuno è esente «Amareggiato – racconta – ma anche colpito per la circostanza di essere accomunato, in una stagione di evidente insicurezza davanti a questo tipo di reati, con le ansie e i timori di tanta parte della nostra gente. Ammesso possa consolare, neppure il vescovo è esente da furti che violano l'abitazione».
 
Una giornata particolare Chi si e' introdotto nell'appartamento vescovile rubando ''oggetti donati'' (oltre alle 6 croci pettorali in rame e ottone, anche una coppia di gemelli da polso che mons. Bianchi aveva ricevuto in dono per una sua ricorrenza e anche in questo caso di assai basso valore economico) ha scelto una giornata doppiamente particolare per monsignor Bianchi: il suo compleanno, essendo nato a Lucca il 4 novembre 1949, ma anche l'anniversario (il settimo) della sua nomina a Pistoia dopo l'esperienza vescovile in Volterra.
 
Croci appartengono alla Chiesa Il pettorale, così è chiamata la croce che ogni vescovo è tenuto a indossare, è una fra le insegne vescovili dall'evidente significato. L'altra è il Pastorale, il bastone ricurvo che rimanda alle pagine evangeliche del “Buon Pastore”. Le croci che mons. Bianchi porta sul petto sono realizzate con materiale povero: lo stesso usato per le croci pettorali di Papa Francesco. «Appartengono non a me ma alla Chiesa pistoiese – conclude il vescovo – e quelle donate dai pontefici rimandano al particolare rapporto con la Chiesa universale. Mi auguro che chi le ha rubate possa riflettere anche su questo».