Obiettivo tenere in piedi la Fondazione Mps, ma con la massima discrezione. A ribadirlo è Antonella Mansi, presidente dell’ente di Palazzo Sansedoni che questa mattina sulle voci di dismissione delle quote azionarie della banca conferitaria ha sottolineato: «comprenderete bene che non ne posso parlare, rappresento un ente vigilato e tutte quelle parole che escono quotidianamente sui giornali hanno inevitabilmente un effetto sul titolo. Non ci sono dal nostro punto di vista ragionamenti diversi da quello di tenere in piedi la nostra Fondazione».
 
In vista del 14 novembre L’altra scadenza temporale imminente è il 14 novembre quando sarà presentata la trimestrale di banca Mps. La possibilità della vendita di azioni però non dipenderà da questa data. Il termine di 15 giorni antecedenti (28 ottobre ndr) per qualsiasi operazione è riservato solo a chi ha accesso ai dati sensibili e ai conti dell banca. La Fondazione, essendo socio, non ha questo vincolo.
 
In vista del 30 ottobre Sulla situazione dell'ente e in vista del piano programmatico annuale da approvare entro il 30 ottobre, Mansi ha sottolineato che «c'è un problema davanti che abbiamo voglia di risolvere e questo è il lavoro che tutti noi con grande sforzo e grande dedizione tentiamo di fare nell'interesse della Fondazione che sappiamo bene essere espressione di questo territorio».
 
Un ente con autonomia e indipendenza «La Fondazione è un ente di natura privatistica che ha autonomia e indipendenza, le regole valgono per tutti. Io sono custode e garante di questo» ha risposto ai giornalisti che le chiedevano una replica a chi, in Consiglio comunale la scorsa settimana, aveva chiesto un confronto prima delle decisioni sul futuro dell'Ente di Palazzo Sansedoni. Per niente intimorita, ha ribadito di non essere in alcun modo pentita di aver accettato l'incarico: «ancora no. Sono una combattente nata, non mi arrenderò»
 
Il futuro dei progetti propri In merito al futuro dei progetti propri, quelli sostenuti interamente dalla Fondazione, la presidente Mansi ha spiegato che l'obiettivo «è quello dell'autosostenibilità: dobbiamo lavorare affinché i progetti siano in grado di camminare con le loro gambe».
 
Mps, 150 dipendenti del Consorzio in piazza contro le esternalizzazioni Nella giornata di oggi intanto 150 dipendenti del Consorzio operativo di Banca Mps sono tornati in piazza contro le esternalizzazioni. «Un incontro urgente con tutte le sigle sindacali e con il sindaco di Siena per capire cosa ci può riservare il futuro e come intendano tutelare i nostri posti di lavoro». Con queste parole hanno manifestato in polemica con i partiti, le istituzioni e con i sindacati Fiba Cisl, Fabi, Uilca e Ugl che hanno firmato un preaccordo sulle esternalizzazioni. Alla manifestazione, autoconvocata, hanno preso parte circa 150 dipendenti che, secondo quanto previsto dal nuovo piano industriale di banca Mps, dovrebbero essere esternalizzati ad una società formata dalle aziende Bassilichi e Accenture. Si tratta in tutto di 1085 dipendenti di cui 255 a Siena.