«Nella vicenda del Monte dei Pegni, chiuso a Pistoia e trasferito a Firenze, colpisce la dose di insensibilità dimostrata verso i più piccoli». Così il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, sulla decisione presa dal gruppo Intesa San Paolo di cui fa parte la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia in base alla quale il servizio prestato a Pistoia dal Monte viene chiuso e trasferito a Firenze. Da questa presa di posizione l’appello per la riapertura: «Mi rifiuto di pensare che la dirigenza dell'azienda non possa trovare soluzioni tecniche per mantenere aperto questo piccolo servizio: ripensare a decisioni prese non porterebbe a brutte figure ma rafforzerebbe la credibilità di un gruppo bancario davvero attento alle ragioni delle persone e delle comunità».
Riaprire il Monte dei Pegni «In via di Bure Vecchia – ha sottolineato monsignor Bianchi, riferendosi alla sede pistoiese dell'antico servizio – alcune persone momentaneamente in difficoltà potevano ancora trovare uno strumento umile e quotidiano con una piccola speranza di essere aiutati a respirare. Chiudere il Monte perché l'azienda ci rimette non farà certo una piega con le ragioni di una astratta efficienza aziendalistica, ma fa certo a pugni con l'efficacia sostanziale e con l'obbligo di non creare ulteriori motivi di disagio per una fascia di popolazione già colpita dalla crisi».