“Stop alle importazioni di grano per 15-20 giorni, così da ridare fiato agli agricoltori in crisi” questa la proposta della Cia al Governo, per contrastare una crisi del grano senza precedenti. «Senza un’inversione di marcia sui prezzi pagati agli agricoltori e senza un freno immediato alle importazioni spregiudicate dall’estero ed alle conseguenti speculazioni in atto, il rischio che si corre è quello di una progressiva marginalizzazione della produzione di grano in un Paese che, paradossalmente, esporta il 50% della pasta che produce»: a ribadirlo è Luca Brunelli, presidente Cia Toscana, direttamente al presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, di fronte ad una delegazione di agricoltori toscani, che dopo la manifestazione in piazza a Grosseto di oggi, si sono incontrati in un’azienda agricola in Maremma.
Secondo la Cia, per il grano si è andata determinando una situazione paradossale, che ha visto l’immissione nel mercato di ingenti quantità di grano importato proprio nel periodo della trebbiatura, provocando il tracollo dei prezzi e aumentando a dismisura il già ampio divario tra costo del frumento e prezzo del pane e della pasta. Ed è qui che entra il gioco la proposta della Confederazione di bloccare l’import per due o tre settimane, così da permettere lo stoccaggio del grano prodotto e svuotare i silos. Tutto questo in attesa che le azioni annunciate dal governo la scorsa settimana trovino attuazione e i prezzi risalgano.
«Se gli agricoltori ci perdono – ha sottolineato il presidente Cia Dino Scanavino -, a guadagnarci da questa situazione sono solo le grandi multinazionali che importano grano dall’estero per produrre all’insegna di un’italianità che non è reale, senza preoccuparsi di cosa conterrà la farina e di cosa mangeranno le famiglie. Per questo la Cia propone anche un progetto strutturato di valorizzazione del frumento italiano di qualità, a tutela soprattutto dei consumatori. Oggi 100 chili di frumento valgono quanto 5 chili di pane: un “gap” intollerabile e contro la logica delle cose».