Nella Toscana dei Mondiali di ciclismo 2013 c’è spazio per la memoria e per il ricordo di uno dei suoi massimi esponenti sportivi su due ruote, insieme all’immagine di una grande ed eterna umanità. Gino Bartali, campione mondiale di ciclismo morto a Firenze il 5 maggio del 2000, è stato nominato “Giusto tra le nazioni" dallo Yad Vashem, il memoriale della Shoah di Gerusalemme. Come si legge sul sito dell'organizzazione, Bartali è stato riconosciuto per il suo impegno come corriere dei partigiani durante l'occupazione tedesca: il ciclista nascondeva i documenti falsi per gli ebrei nella canna e nel sellino della sua bicicletta.

Il premio alla memoria di Bartali Il termine "Giusto tra le nazioni" indica i non-ebrei che si sono distinti per il loro eroismo nell'aiutare le vittime dell'Olocausto. Bartali "era un devoto cattolico", come si legge sul sito dello Yad Vashem, e nel settembre del 1943 «giocò un ruolo importante nel salvare gli ebrei attraverso la rete creata da Dalla Costa», l'arcivescovo di Firenze a cui Bartali era molto legato, già riconosciuto tra i “Giusti” nel 2012. La rete, secondo lo Yad Vashem, salvò centinaia di ebrei locali e rifugiati. Era con la scusa di doversi allenare che Bartali, vincitore di tre Giri d'Italia e due Tour de France, percorreva le campagne toscane: «Quando veniva fermato – si legge ancora – chiedeva che la sua bibicletta non venisse toccata perché le diverse parti erano calibrate attentamente per raggiungere la massima velocità».

Il commento «Un riconoscimento che premia il coraggio civile di uno dei più grandi uomini di sport della storia italiana. Un riconoscimento di cui la Toscana deve essere orgogliosa, ma che fa bene a tutto lo sport, in tempi in cui è più facile che lo sport sia collegato ai cori razzisti degli stadi». Così ha commentato il riconoscimento a Bartali il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Sono storie come quella di Gino Bartali che ci aiutano a tenere viva la memoria e a trasmetterla alle nuove generazioni, insegnando loro i valori della solidarietà e dell'impegno – sottolinea il presidente – Allo stesso tempo Bartali ci insegna che per essere davvero campioni nello sport bisogna essere anche campioni nella vita. E come toscano, mi sembra particolarmente bello che questa notizia arrivi proprio nei giorni in cui la Toscana ospita i Campionati mondiali di ciclismo, che ora si arricchiscono anche di un altro significato».