A due giorni dal raddrizzamento della Costa Concordia (leggi) non si fermano le attività per la messa in sicurezza del relitto in vista dell’inverno anche se ora la priorità è diventata la ricerca dei due dispersi: Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi (leggi).
Allo studio il progetto di recupero Un nucleo interforze composto da vigili del fuoco, capitaneria di porto, marina, guardia di finanza, polizia e carabinieri, è stato chiamato a studiare il progetto di recupero. Un primo incontro informale è stato fatto in prefettura a Grosseto, altri ne seguiranno anche oggi. Il compito del nucleo interforze di valutazione è quello di organizzare le ricerche alla luce della nuova situazione legata alla rotazione della Concordia e alla presenza dei cantieri che sono stati necessari all'operazione. Il lavoro vero e proprio dei sub dovrebbe iniziare nei prossimi giorni, quando il relitto sarà messo in sicurezza e dopo una perlustrazione del fondale, finora inesplorato, fatta dai robot che saranno guidati dai tecnici della Micoperi. Sull’Isola , intanto, è iniziato il montaggio del dispositivo tra tende e strutture, che ospiterà le persone impiegate nell'operazione e i centri di coordinamento e organizzazione.
Spazzini del mare all’opera Prosegue incessante anche il lavoro degli “spazzini del mare”, all'opera praticamente fin dai giorni successivi al naufragio ma, dopo la rotazione del relitto, il loro lavoro è tornato ad essere intenso come quello delle prime settimane.Gli “spazzini del mare” sono dipendenti di un'azienda di smaltimento dei rifiuti che, a bordo di due gommoni, perlustrano le acque attorno alla Concordia per pescare oggetti e materiale galleggiante che esce dalla nave. Muniti di reti gli addetti recuperano gli oggetti galleggianti: pezzi di plastica, di legno e metallo, sacchetti ed altro. Nei loro gommoni ci sono degli zaini, un secchiello da spiaggia per bambini, lo sportello di un mobiletto, dei cuscini e alcune pezzi di stoffa, forse tende o lenzuola. Attorno al relitto ci sono numerose panne che servono proprio ad impedire che ciò che fuoriesce dalla nave possa andare disperso al largo.