«E’ incredibile, è incredibile vederla così fa ancora più impressione». Kevin Rebello, il fratello di Russel uno dei due dispersi intrappolati dentro la Costa Concordia guarda quel gigante riemerso nelle acque dell’Isola del Giglio e non si da pace. Arrivato nel pomeriggio di ieri a bordo di un’imbarcazione insieme ad Elio Vincenzi e Stefania, marito e figlia dell’altra dispersa Maria Grazia Trecarichi, attendono il via libera alle operazioni di ricerca dei corpi dei loro familiari. I soccorritori sono riusciti a recuperarne, infatti, 30 subito dopo il naufragio e a venti mesi di distanza sono pronti a tornare ad immergersi in un nuovo scenario per provare a restituire i due cadaveri mancanti.
Poche ore prima del via Un’operazione che potrebbe già scattare nelle prossime ore una volta che la nave sarà definitivamente stabilizzata sulle piattaforme e ci saranno tutte le condizioni di massima sicurezza per chi andrà ad operare sotto la guida del comandante dei Vigili del Fuoco Ennio Aquilino con gli stessi assetti che portarono importanti risultati. Ma oggi al Giglio è stato il giorno del ricordo. Quell’isola che tante volte ha dato accoglienza e rispetto a Kevin Rebello e Elio Vincenzi li ha accolti ancora una volta con l’amicizia che in questi mesi si è creata tra gli abitanti e i familiari. Kevin è ormai «un figlio adottivo» dicono i gigliesi e Vincenzi si è già immerso per ben due volte proprio a Le Scole dove la nave impattò il 13 gennaio del 2012 per depositare una targa con inciso sugli scogli il nome della moglie.
In mare sotto la Concordia E così Kevin Rebello e Elio Vincenzi sono voluti tornare in mare sotto la Concordia per accarezzare da vicino quella nave che ancora custodisce, nascondendoli, i loro cari. Insieme a loro Stefania che quella notte era a bordo con la mamma e che si è salvata. Saliti a bordo di un mezzo della Guardia Costiera hanno navigato la Concordia dalla prua fino ad arrivare alla poppa. Nelle mani di Kevin un mazzo di gerbere bianche, in quelle di Stefania un’orchidea. Man mano che il gigante si avvicinava lo stupore nei loro cuori aumentava e la commozione anche. Fino ad oggi i loro occhi non avevano potuto vedere, ma solo immaginare quei corridoi, quelle cabine, quelle scale che i loro familiari avevano percorso in quegli ultimi concitati attimi. E così non appena il gommone si è avvicinato è stato prima il momento della preghiera, poi quello del saluto. Infine i fiori sono stati adagiati nel ventre della nave. Nel mazzo di Kevin un bigliettino, scritto a mano come ad inviare un messaggio a suo fratello. «In questi giorni avremo una risposta», hanno raccontato una volta scesi a terra ai cronisti che li attendevano. Al loro ritorno in porto sia Kevin sia Elio stringevano in mano dei pezzi delle cime della Concordia. «Questi – ha detto Kevin – hanno salvato tante persone. Abbiamo chiesto che ce li dessero e ci hanno risposto di sì». Quando inizieranno le ricerche? «Non si sa, domani, forse dopodomani – ha detto Kevin – I sommozzatori sono pronti già da ieri. Tutti aspettiamo e speriamo». Oggi intanto la Concordia era così vicina, quasi come ad invitarli a salire a bordo ed indicargli una possibile strada.