All’Isola del Giglio oggi è un giorno di festa per quella nave tornata nella sua posizione naturale. Gli abitanti rivogliono la loro normalità dopo mesi in cui l’immagine del Giglio è stata inevitabilmente legata a quella della tragedia del naufragio. I gigliesi rivogliono una normalità fatta di cose semplici, sobrie e genuine. E ad alimentare questo grande desiderio ci ha pensato lui, l’uomo che ha fatto ruotare la Concordia, Nick Sloane, l’uomo oggi più famoso al mondo che però non ha voluto che cominciasse la sua trionfale conferenza stampa senza accanto l’amata moglie Sandra. Una conferenza a cui i gigliesi hanno partecipato numerosi, stringendo la mano o chiedendo una foto al loro nuovo eroe, e poi mescolandosi ai tanti giornalisti per sentire dalla voce di quest’uomo i segreti delle operazioni che li riporteranno verso la normalità.

La rotazione? Un po’ come un giro in giostra «E’ stato bellissimo potervi dire “La Concordia si trova in posizione verticale, ben poggiata sui materassi”. Ci abbiamo messo di più rispetto al tempo previsto ma i risultati sono stati migliori delle aspettative». Sono queste le prime dichiarazioni del salvage master Sloane che ha raccontato gli attimi concitati di ieri mattina quando all’alba si sono accorti che il maltempo avrebbe rinviato i lavori di qualche ora per permettere di isolare e proteggere tutte le componenti elettroniche della control room da cui insieme ad altri 12 tecnici (poi diventati 22 con il passare delle ore) ha seguito le operazioni di rotazione. «Il carico di stacco era molto elevato – ha spiegato Sloane –  e noi dovevamo inventare il profilo della roccia e come il relitto vi si fosse adagiato. Il distacco è avvenuto con un carico da 6200 tonnellate e a 6800 la nave ha cominciato a muoversi lentamente ma perfettamente. Alle 4 si trovava ben in equilibrio adagiata sui materassi». A chi gli chiedeva cosa avesse provato al momento della rotazione, Sloane ha risposto che «è stato tutto bello, anche la tensione, è stato come un giro sulle giostre, un po’ giù e un po’ su con mia moglie che mi mandava sms dicendomi “Perché ci mette tanto?” e io le rispondevo che bisognava avere pazienza». A dare maggiore soddisfazione è stato proprio lo scafo che «si è spostato come un’unica entità, e ha toccato la piattaforma subacquea in pieno centro, distribuendo uniformemente il suo peso.  Cosa non facile se si cerca di spostare una nave lunga quanto 3 campi da calcio».

«Schettino? Non vorrei essere nei suoi panni» Stuzzicato dai giornalisti Sloane precisa di non essersi aggregato alla delegazione che oggi incontrerà a Roma il premier Letta perché «non sono stato invitato» e del comandante Francesco Schettino che, indirettamente lo ha portato a diventare gigliese d’adozione, Sloane ha detto «Non vorrei essere nei suoi panni. Quello che è successo, per il comandante di una nave, è il ''peggior incubo'' ma è una cosa che deve affrontare solo lui».