Sono stati quattro colpi di sirena a decretare la fine delle operazioni. Qualche minuto prima dalla chiatta "Polluce" applausi e urla di gioia. Erano il segno della fine. Sugli orologi dei tanti reduci di una giornata e nottata storiche scoccavano le 04.28. La missione (impossibile) era compiuta. Il capitano Nick Sloane aveva finito il suo lavoro (leggi). La Costa Concordia, dopo 612 giorni, è ora finalmente in assetto verticale. Diciannove ore di lavoro per una rotazione di 65 gradi sulla quale sono stati puntati fari e telecamere di tutto il mondo (leggi).

Fine delle operazioni con applauso L'annuncio della fine delle operazioni è stato dato dal capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, raggiante: «la Concordia è di nuovo in asse. Le operazioni di rotazione della nave sono completate. Oggi abbiamo messo un punto decisivo per l'allontanamento della nave. L’operazione di parbuckling è conclusa».

A mezzanotte acqua nei cassoni Ieri a mezzanotte lo scafo aveva raggiunto la soglia dei 24 gradi di rotazione ed era stato interrotto il 'tensionamento' dei 36 cavi di acciaio che fino a quel momento avevano tirato la Concordia. A quel punto Nick Sloane ha iniziato ad aprire le valvole degli undici cassoni posizionati sul fianco emerso. Il peso via via crescente della 'zavorra' ha fatto riprendere la rotazione. Allo stesso tempo, gli stessi cassoni hanno funzionato da 'freno' per evitare il ribaltamento della nave dall'altra parte. Lo scafo è stato quindi 'accompagnato' fino a quando non è stata effettuata la completa rotazione di 65 gradi e la chiglia non è andata a poggiare sul falso fondale installato a circa 30 metri di profondità. Nessuna preoccupazione, da parte dei tecnici, sulla tenuta delle piattaforme di acciaio sottomarine. "Le piattaforme dicono – hanno una affidabilità enorme. Non pensiamo siano la parte debole del progetto".

Nessuna bomba ecologica «Meglio di così non poteva andare» ha sottolineato Franco Porcellacchia, responsabile del progetto per Costa. Esclusi, al momento, gravi sversamenti di liquidi inquinanti. ''Vedremo lo stato delle acque, probabilmente dovremo raccogliere qualcosa, ma non c'è una bomba ecologica'', ha assicurato Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio per la rimozione. Sergio Girotto, invece, ingegnere di Micoperi, ha voluto rendere onore al Salvage Master, all'uomo delle missioni impossibile e sollevando le braccia al cielo nel segno di vittoria ha detto «voglio ringraziare chi in questo momento non c'è, Nick Sloane».

"Molto orgogliosi di quanto fatto" Il sudafricano, infatti, è sceso dalla sua chiatta alle prime luci dell'alba ed è stato accolto dal calore dei gigliesi che lo hanno applaudito e circondato come un eroe. Come un Capitano vero. Come una star. "Tutto il team è molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto così come io sono orgoglioso delle persone che vivono qui, sono state fantastiche e sono felice di averle aiutate", ha dichiarato appena raggiunta la sala stampa. Sulle difficoltà dell'operazione di parbuckling Sloane ha confermato che "ci sono state difficoltà tecniche e il tempo non è stato perfetto, all'inizio con la pioggia, ma ce l'abbiamo fatta. Sulla nave ci sono molti danni e bisogna fare un censimento. Poi vedremo", ha poi aggiunto. Il lavoro dunque continua. Ma, intanto, oggi si festeggia. E, mandando un bacio alla moglie se n'è andato a farsi una birra in un bar del porto. Meritata. Prosit.

"Una grande operazione. Ora avanti" "Una grande operazione, ma c'è ancora molto da fare", così il sindaco dell'isola del Giglio, Sergio Ortelli, ha commentato la conclusione del parbuckling della Concordia. Il primo cittadino dell'isola, dopo aver seguito tutte le operazioni dalla Decision room della Protezione civile allestita in una tenda nella piazzetta del Demos, ha avuto anche un breve incontro con il general manager della Micoperi, Silvio Bortolotti, arrivato al Giglio per congratularsi con i suoi uomini. I due si sono abbracciati sul molo, prima che Ortelli raggiungesse il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli per una nuova riunione operativa. Con gli animi rasserenati. Di prima mattina anche un tweet del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, che rivelava la telefonata con Gabrielli: "tutti coloro che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano".