Era originario di Torrita di Siena, Enrico Amati, terza vittima dell’esplosione del silos della Ilsap Biopro a San Pietro Lametino sulla costa tirrenica catanzarese. L’uomo, un 36 tecnico informatico, ha perso la vita insieme a due colleghi Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri mente cercavano di trasformare la struttura da silos di passaggio a silos di stoccaggio, nell’azienda che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel da oli combustibili. Amati, nato nel 1977 all'ospedale di Sinalunga, viveva a Torrita di Siena prima di trasferirsi un paio d'anni fa a Sant'Eufemia (Lamezia Terme) e qui abitava insieme alla famiglia, la moglie di origine polacca e un figlio di 9 anni. Aveva lasciato Torrita di Siena dove vivono 2 sorelle e i genitori, che ieri hanno appreso dell'incidente dalla televisione, dopo aver girato il mondo per lavoro. Stanco di continui spostamenti, due anni fa aveva accettato la proposta di trasferirsi in Calabria per una vita familiare più tranquilla. E proprio qui ha trovato la morte in seguito a gravi ustioni. La famiglia di Amati è molto conosciuta a Torrita di Siena dove la notizia ha lasciato tutti sgomenti. La sua salma è in viaggio verso la Toscana per essere sepolto vicino al suo paese natale.