Rapina aggravata e omicidio. Queste le accuse con le quali sono stati tratti in arresto i 4 giovani tutti incensurati, tra cui un minorenne, che il primo agosto scorso avevano rapinato un anziano di 89 anni nella sua casa a Chiusi lasciandolo agonizzante a terra. L’uomo è poi deceduto e a scoprire il cadavere era stato il nipote oltre 6 ore dopo la rapina. Il furto, secondo quanto accertato dai Carabinieri di Siena, è avvenuto intorno alle 13 senza che i vicini si accorgessero di nulla (leggi).
I dettagli del furto e dell'omocidio Sulla porta nessun segno di infrazione a dimostrazione che l’uomo conosceva due dei componenti della banda: due fratelli originari di Foggia di 23 e 21 anni. Sono stati loro, dopo che l’anziano ha aperto la porta, a fare da palo fuori dalla casa controllando che nessuno si avvicinasse. Nel frattempo gli altri due, un 24enne della Costa d’Avorio e un 17enne, immobilizzavano l’uomo puntandogli contro una pistola scacciacani e tappandogli la bocca con un fazzoletto per poi procedere alla rapina per un bottino di 200 euro tra banconote e piccoli oggetti d’oro. Il bottino è stato speso nei giorni successivi tra locali e pub della zona. Il furto si è consumato in mezz'ora e quando la banda ha abbandonato la casa, dopo aver staccato il telefono e portato via il cellulare per evitare che l’uomo chiedesse aiuto, l’anziano era presumibilmente ancora vivo. In un primo momento si era pensato al decesso per incidente domestico ma non era passato inosservato il dettaglio della camera da letto messa a soqquadro.
Le indagini Proprio da qui sono partite le indagini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siena e coordinate dalla procura di Montepulciano e da quella del tribunale dei minori di Firenze che hanno portato all’arresto dei 4 molto conosciuti a Chiusi. I 3 maggiorenni sono stati condotti nel carcere senese di Santo Spirito e il minorenne affidato alla struttura fiorentina di custodia dei minori. Al momento del fermo solo in due hanno confessato. Dal giorno del furto i 4 giovani malviventi hanno diradato la loro presenza a Chiusi dopo aver appreso solo dalla stampa della morte dell’uomo e dell’intensificarsi dei controlli dei Carabinieri in zona.