Donne e straniere. Sono loro a far volare l’imprenditoria toscana che, nell'ultimo anno, ha visto avanzare le imprese femminili. A fine giugno 2013 erano 100.985 (pari al 24,3% delle imprese registrate nei registri camerali toscani) con un incremento rispetto a giugno 2012 pari all'1%, confermando, così la dinamicità da primato della Toscana per tasso di sviluppo dell'imprenditoria femminile (insieme alla Lombardia), con una crescita ben al di sopra della media nazionale (+0,3%). Determinante il ruolo giocato dalle straniere (+7,3%): limitando l'analisi alle sole imprese guidate da italiane, la Toscana registra uno sviluppo più contenuto (+0,2%), sebbene sempre al di sopra del dato medio nazionale (-0,1%).
Servizi e industria i settori in rosa Circa due terzi delle aziende femminili (per un totale di 65.779 unità) operano nel settore dei servizi: 27.655 nel commercio e 10.071 nel turismo. Il ''fare impresa'' delle donne, nel periodo giugno 2012-giugno2013, si è orientato soprattutto verso le attività turistiche di alloggio e ristorazione (+3,5%). Le imprese femminili hanno trovato spazi di sviluppo anche fra le attività industriali (+1,5% nell'industria in senso stretto, al netto cioé dell'edilizia, per 193 unità aggiuntive): nel manifatturiero, che conta 12.756 aziende femminili, l'incremento e' stato di 174 unita', soprattutto per merito della filiera cuoio-calzature (+143 imprese femminili nel periodo giugno 2012-giugno2013) e, in seconda battuta, grazie al recupero del comparto abbigliamento-maglieria (+71 aziende). A livello dei principali settori di attivita', solo l'agricoltura risulta in calo, con una riduzione di 201 imprese femminili nel periodo in esame. Il bilancio positivo dell'imprenditoria femminile regionale e' legato in buona parte alla vitalita' delle straniere: +838 unita' in dodici mesi (+7,3%), un incremento superiore alla media nazionale (+6,2%). Sono soprattutto le imprenditrici non comunitarie a crescere (+720 imprese, +8,4% rispetto a giugno 2012), ma in sensibile crescita sono anche le imprenditrici comunitarie (+119 unita', pari al +4,1%). Nel periodo in esame la propensione all'imprenditorialità tra le italiane risulta, al contrario, decisamente più debole, anche se resta sempre di segno positivo (+183 unita' rispetto a giugno 2012, pari al +0,2%). A fine giugno 2013 le imprese guidate da donne straniere erano 12.301 unita', pari al 12,2% del tessuto imprenditoriale femminile regionale (contro il dato nazionale dell'8,0%). Le aziende femminili italiane danno l'apporto maggiore nelle attivita' turistiche (+265 aziende), mentre l'imprenditoria straniera si espande maggiormente nell'industria (+296 unita') e nel commercio (+190), ambiti in cui le imprese femminili italiane arretrano (con saldi rispettivamente pari a -120 e -150 unita').
Alta l’età media In Toscana solo il 10,9% delle imprese ''rosa'' e' guidato da donne giovani (meno di 35 anni), che accusano inoltre una flessione nel periodo considerato (-0,8%) seppur meno marcata rispetto alla media italiana (-1,3%). Il calo registrato e' inoltre nettamente inferiore rispetto a quanto rilevato per le imprese giovanili non femminili (-6,0% per quelle guidate da uomini under 35, per un saldo netto negativo di 1.820 aziende). Al contrario dell'andamento generale, le imprese straniere femminili guidate da donne con meno di 35 anni fanno registrare un aumento di 86 unita', mentre quelle non femminili riportano una contrazione di 353 unita'.
La mappa delle imprese al femminile in Toscana L'incremento registrato a livello regionale e' frutto di una dinamica analoga tanto per le province della Costa che dell'Interno (+1,0% in entrambi i casi). Fra queste ultime e' Prato ad aver fatto registrare il tasso di variazione piu' elevato a livello regionale (+2,6% per un saldo netto positivo di 221 unita'), seguita da Pisa (+196 e +2,0%) e Lucca (+164 e +1,6%). Al quarto posto Firenze (+1,5%), che offre tuttavia il principale contributo alla crescita regionale in termini assoluti (+370 aziende femminili fra giugno 2012 e giugno 2013. Tutte le province toscane fanno comunque registrare saldi positivi, ad eccezione di Arezzo dove si registra un lieve calo (-0,4%). La situazione cambia sensibilmente qualora si considerino le sole imprese femminili a conduzione italiana, dove ad un piu' modesto incremento delle province costiere (+0,6%) si affianca addirittura un segno negativo per quelle interne (-0,1%). L'imprenditoria femminile italiana si sviluppa infatti maggiormente a Pisa (+1,3%) e Lucca (+1,2%), mentre subisce una contrazione significativa a Pistoia (-0,9%) e ad Arezzo (-1,2%).
La strada per la parità è ancora lunga «La continua crescita delle imprese guidate da donne – dichiara Vasco Galgani, Presidente di Unioncamere Toscana – è un segnale positivo che accogliamo con grande piacere e che conforta lo sforzo che il Sistema camerale, come altre istituzioni pubbliche, ha profuso in questi anni per la promozione dell'imprenditoria femminile. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che le donne imprenditrici rappresentano tuttora solo il 25% del totale, e che ancora lunga è la strada affinché si realizzi un completo riequilibrio di genere. In questo senso, due azioni sono per noi particolarmente importanti. La prima riguarda gli interventi sul credito, volti a favorire l'accesso alle risorse indispensabili per avviare una nuova attività, ambito in cui le donne partono in svantaggio rispetto agli uomini. Il secondo riguarda la predisposizione di politiche e servizi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per alleggerire i carichi familiari che potrebbero precludere la scelta di fare impresa al femminile».