Scricchiola la maggioranza in Consiglio comunale a Siena e si riaffacciano i fantasmi di un recente passato. Non c’è pace nel centrosinistra che amministra al cospetto di quel Buono e Cattivo Governo di Lorenzetti che più di un ciclo di affreschi sembra diventato il quadro di una ciclica realtà. Come reali sembrano gli effetti non più allegorici in città e in campagna. L’artista del trecento ha impresso quelle immagini a monito e come fonte di ispirazione per l’operato futuro dei governatori della città e ancora campeggiano nella sala del Consiglio dei Nove o della Pace. Ma pace non c’è per il Comune di Siena e per la sua maggioranza che scivola addirittura nelle commissioni consiliari prima ancora che gli argomenti caldi, bilancio su tutti, possano essere oggetto di discussione nell’assise democratica per eccellenza di un’amministrazione pubblica.
Il sindaco convoca la maggioranza Uno scivolone che ha portato il sindaco Bruno Valentini, a soli tre mesi dalla sua travagliata elezione, a convocare i segretari e i capigruppo di maggioranza (Pd, Siena Cambia, Sel e Riformisti) per verificare se esiste ancora una maggioranza stabile. Ad aprire la spaccatura sarebbero state questa mattina la riunione dei consiglieri comunali per le nomine all’interno delle Commissioni consiliari che saranno chiamate ad esercitare il loro ruolo consultivo per la macchina amministrativa. Difficile pensare che alla base di tutto ci siano però solo i posti o le nomine all’interno delle Commissioni.
Siena Cambia, Di Renzone vs Sabatini Dopo la riunione infuocata di questa mattina il capogruppo di Siena Cambia Lorenzo Di Renzone ha “allontanato” dalla coalizione la consigliera Laura Sabatini e la stessa riunione è stata aggiornata alla prossima settimana, con molte probabilità a giovedì 12 settembre «La dialettica sui contenuti dell’azione di governo è legittima – comunica Di Renzone – ma non si può sconfinare in atti di sostanziale sabotaggio della coesione della maggioranza perché quello che la città adesso ci chiede è di affrontare i problemi di tutti e non privilegiare gli interessi personali o di gruppi ristretti. Questa mattina nell’ambito dell’insediamento delle Commissioni consiliari , il consigliere del nostro gruppo Laura Sabatini ha preso delle posizioni personali sulle presidenze delle Commissioni in contrasto a quanto già deciso in accordo dei gruppi di maggioranza. Pertanto, come capogruppo di Siena Cambia in Consiglio comunale, ho comunicato che se la consigliera Sabatini intendesse confermare questa posizione personale si porrebbe automaticamente fuori della maggioranza politica che ha sostenuto lealmente il programma e il progetto del sindaco Valentini».
Lo stallo in Commissione Sanità e Servizi Sociali Secondo quanto si apprende le «posizioni personali» sarebbero riferibili alle Commissione Assetto del Territorio e alla Commissione Sanità. Nel primo caso la consigliera Sabatini si sarebbe astenuta sul nome di Carolina Persi (Pd) alla presidenza. Nel secondo caso la stessa Sabatini si sarebbe autocandidata facendo cadere di fatto la maggioranza precedentemente accordata sul nome di Gianni Guazzi (Pd). In Commissione Sanità e Servizi Sociali si è pertanto verificato uno stallo per la nomina della presidenza con 4 voti per Gianni Guazzi, 4 voti per Eugenio Neri e un voto per Laura Sabatini. La sospensione della seduta per una verifica a cura del Segretario Generale di una qualche possibilità di uscire dall'impasse non ha sortito alcun risultato e la riunione è stata aggiornata.
Siena Cambia, Trapassi vs Di Renzone Alle parole di Di Renzone risponde l’altro consigliere della stessa Siena Cambia Alessandro Trapassi: «Trovo gravissimo l’ultimatum di Di Renzone contro la collega Sabatini, le cui competenze e la cui capacità di lavoro note a tutta Siena sarebbero un valore aggiunto per la presidenza di una commissione strategica per il futuro della sanità a Siena, dove occorre spezzare una cappa imposta dagli stessi soggetti e dagli stessi metodi che hanno affossato il Monte dei Paschi e dissestato le casse comunali. Un capogruppo ha il dovere di valorizzare tutte le competenze disponibili e di considerare tutte le sensibilità. Di Renzone non fa né l’uno né l’altro, di fatto marginalizzando coloro che nella lista che lo ha eletto hanno conseguito di gran lunga il maggior numero di consensi. Col suo comportamento Di Renzone è lontano anni luce dal rinnovamento con cui il sindaco Valentini e Siena Cambia si sono presentati agli elettori, prestando il fianco ai soliti noti che temono la competenza e la libera capacità di ragionare delle persone quale minaccia alla appartenenza ad un sistema. È l’ora che Di Renzone renda conto al gruppo e alla lista del suo comportamento».
Il Pd chiede la verifica di maggioranza Nel pomeriggio poi, prima del faccia a faccia col sindaco, la comunicazione ufficiale del Pd a firma del capogruppo Carolina Persi e del segretario comunale Alessandro Mugnaioli in cui si chiedeva la verifica della maggioranza «che ridefinisca in modo chiaro il perimetro di chi vuole portare avanti un percorso di rinnovamento e di cambiamento della città – si legge in fondo alla nota -, anche nel modo di fare politica, e di chi, al contrario voglia proseguire sulla strada dei ricatti, degli interessi personali e delle rivendicazioni sulla pelle della città».
Questione di diktat«Dopo aver raggiunto un accordo con tutte le forze politiche di maggioranza sulla composizione delle nove commissioni consiliari – scrivono Mugnaioli e Persi -, Laura Sabatini, consigliere di Siena Cambia, ha deciso di far ‘saltare tutto’. E’ un atto gravissimo che, purtroppo, ancora una volta antepone interessi personali a quelli di un’intera comunità, costretta a subire le ingerenze e i diktat di Alberto Monaci, di cui Sabatini è espressione».
Richiesta l’espulsione «L’espulsione del consigliere dal gruppo Siena Cambia è un atto dovuto – proseguono ancora Mugnaioli e Persi -, prima di tutto nei confronti dei cittadini, ma non basta. Ora serve una verifica di maggioranza che garantisca ai senesi che l’amministrazione comunale sia in grado di andare avanti in maniera autonoma e determinata senza dover sottostare ai ricatti di chi cerca di garantirsi il potere e il proprio interesse personale».
Sabatini: «Siena Cambia non è cambiata» «La mia è stata una scelta di morale, etica e libertà –sottolinea Laura Sabatini -. Sono una persona che ha una dignità e che ragiona con il proprio cervello e la mia decisione si è basata su una questione di metodo. Quello in atto nei confronti miei e del consigliere Trapassi è puro ostracismo dopo il veto assoluto da parte del Pd di darci qualsiasi incarico all’interno del Consiglio comunale. Lo stesso Pd tende a monopolizzare tutto e avrebbe voluto 6 presidenze di commissione dopo aver ottenuto la presidenza del Consiglio. Siena Cambia non è cambiata e non posso essere io a difenderla»
Il richiamo al senso civico del sindaco Il tentativo di ricucitura si è concluso intorno alle 21.30 da parte del sindaco Valentini che ha convocato i capigruppo e i segretari delle forze a sostegno della sua candidatura per valutare la tenuta della maggioranza. Il primo cittadino avrebbe richiamato i consiglieri al senso civico e alla responsabilità nei confronti della cittadinanza. Ora l’esame passa ai singoli gruppi per un’analisi delle condizioni con cui proseguire il cammino amministrativo
Attesi nuovi-vecchi colpi di scena Si riaffacciano dunque i fantasmi di un recente passato che, forse, non sono mai scomparsi. Nel timore che le conseguenze ricadano essenzialmente sui cittadini si attendono nuovi-vecchi colpi di scena.