Erogazione tempestiva della Imu per una cifra pari a 4 miliardi e mezzo. E’ quanto chiedono i Comuni italiani al Governo, preoccupati dell'impossibilità di chiudere i bilanci preventivi. Il presidente dell’Anci Piero Fassino ha, così, scritto una lettera al premier Enrico Letta e ai ministri dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e degli Affari regionali, Graziano Delrio.

Le richieste Oltre all’importo corrispondente alla prima rata dell’Imu di 4 miliardi e mezzo, i Comuni chiedono anche  altri 2 miliardi e 300 milioni di euro di fondo di solidarietà. A questa cifra si aggiungono altri 700 milioni di compensazione Ici 2012 e 1 miliardo e 900 di Tares. In più i Comuni chiedono al più presto anche l'insediamento di due tavoli di confronto per la revisione del Patto di stabilità e per mettere a punto le modalità di riscossione dei tributi che dal 31 dicembre non spetteranno più ad Equitalia.

Autonomia degli enti locali Quattro sono i punti irrinunciabili per i Comuni su cui deve fondarsi la futura autonomia  degli enti locali: non più riduzioni e trasferimenti dal 2014, una fiscalità locale tutta in mano ai Comuni in grado di garantir loro risorse adeguate; l'autonomia comprende anche la revisione del Patto di stabilità, la «cessazione della tendenza dei ministeri a riempire i decreti – ha aggiunto Fassino – con norme organizzative e ordinamentali perché i Comuni non sono dipendenti dello Stato ma sono eletti dai cittadini».

Service Tax  In merito alla tassa che dal 2014 la nuova normativa sulla tassazione degli immobili, Fassino ha ribadito ancora una volta che dovrà essere di esclusiva competenza degli Enti locali e dovrà essere un tributo condiviso con i Comuni. Le sue principali caratteristiche – secondo l'Anci – dovranno essere l'equità fiscale e la sostenibilità per i cittadini.

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