Si risolleva e rinasce l’export della Toscana. Nel 2012 è stato registrato un tasso di crescita del 6,9%, circa il doppio rispetto alla media dell'Italia, pari al 3,7%, portandosi su un livello di poco superiore ai 32 miliardi di euro. È quanto ricava Ice, l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, in base al suo rapporto annuale sul commercio estero. Per quest'anno, i primi dati sulle esportazioni relative al primo trimestre del 2013 mostrano invece «una dinamica in diminuzione in linea con il dato nazionale (-0,6%): ha pesato in primo luogo il netto calo del valore delle vendite di metalli (-24,2%) che da alcuni anni manifestava una crescita significativa. In crescita invece articoli in pelle (5,7%) e comparto alimentari e bevande (7,2%). Nel 2012 a trainare la crescita toscana – viene sottolineato – è stata prevalentemente la provincia di Arezzo che, con un incremento superiore alla media (15,4%), mostra un valore delle proprie vendite all'estero pari a quasi 9 miliardi di euro, superando ormai Firenze al primo posto tra le province esportatrici».
 
I numeri Le esportazioni del capoluogo di provincia sono aumentate in linea rispetto alla media regionale (7,2%). Tra le altre province spicca l'espansione di quelle della provincia di Massa Carrara (51,2%), ma incrementi di rilievo sono stati raggiunti anche da Livorno e dalla minore tra le province esportatrici, Grosseto. Si sono contratte le vendite di tutte le altre province (specie Lucca, Pisa e Siena). Cala invece del 4,1% il numero degli operatori all'esportazione, aumentato nel biennio precedente, a fronte di un incremento del valore medio delle esportazioni per operatore. Dal punto di vista geografico, rallentamento nella crescita molto netto nei mercati europei: nei principali Paesi sono rimaste stazionarie (Germania) o si sono lievemente ridotte (Francia e Regno Unito). Maggiore contributo all'aumento, oltre che agli Stati Uniti, si deve alle esportazioni in alcune tra le aree emergenti quali il Medio Oriente (+36%) e Asia orientale (15,2%). Riscontrata anche una ripresa nei Paesi dell'Africa settentrionale, ridotte invece le esportazioni in America centro meridionale, Asia centrale e Africa sub sahariana.
 
Bene l’export dei metalli preziosi, cala il mercato dei tessuti Riguardo al settore merceologico dopo tre anni di incrementi eccezionali, le esportazioni toscane di metalli preziosi (oro non monetario dalla provincia di Arezzo) nel 2012 hanno mostrato un aumento del 12,8% e hanno contribuito positivamente all'aumento delle esportazioni, realizzando un +8%, gli articoli in pelle, la cui produzione è localizzata prevalentemente nei distretti di Santa Croce sull'Arno, Valdarno e Castefiorentino. In calo l'export invece per i tessuti, pressoché stazionario l'abbigliamento. Recupera, dopo un biennio di flessioni, il settore delle macchine e apparecchi «grazie all'andamento assai positivo nei mercati dell'Asia orientale e, soprattutto, dell'Oceania», spiega lo studio. Cresciute meno della media le esportazioni di settori rilevanti per la Toscana come il farmaceutico, gli altri mezzi di trasporto e l'alimentare: in particolare «si registra il rallentamento per i vini toscani che hanno, tuttavia, fatto registrare un incremento del 6,7% in linea con la media nazionale». Aumentate invece oltre la media nazionale le vendite all'estero di oggetti della gioielleria ed oreficeria (16%) di cui la Toscana rimane la prima regione esportatrice con un valore di 1,9 miliardi di euro.

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