Un plafond da 185 milioni ripartito tra 17 regioni (tra cui anche la Toscana) per la prevenzione del rischio sismico. Le risorse ammontano a 185 milioni di euro e sono sulla base dell'indice medio di rischio che tiene conto della pericolosità del territorio e della vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture, con l'obiettivo prioritario della riduzione della perdita di vite umane.

La ripartizione delle risorse Così Calabria, Sicilia e Campania hanno ricevuto i contributi più cospicui (rispettivamente 26,4, 25,9 e 25,6 milioni); 13,4 milioni andranno all'Abruzzo e 11,4 milioni sia all' Emilia-Romagna sia al Lazio. Molise, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia hanno ricevuto finanziamenti dai 9,4 ai 6,5 milioni, mentre Lombardia, Liguria e Piemonte hanno ricevuto rispettivamente, 2,1, 1,9 e 1,4 milioni di euro. Il decreto è stato firmato ieri sulla base di quanto stabilito dal decreto del capo del dipartimento della protezione civile del 15 aprile 2013.

I settori d’intervento In particolare, sui 185 milioni di contributi disponibili per l'anno 2012, il decreto ne assegna complessivamente 169,1 (il 91,4% del totale) per interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico (o, eventualmente, demolizione e ricostruzione) su edifici ed opere pubbliche d'interesse strategico per finalità di protezione civile, nonché su edifici privati; 15,9 milioni (l'8,6%) sono invece destinati a finanziare studi di microzonazione sismica utili a una migliore conoscenza del territorio. I contributi statali sono concessi alle regioni che cofinanziano la spesa per almeno il 25% del costo degli studi di microzonazione. La parte dedicata agli interventi strutturali sarà compresa tra un minimo del 20% e un massimo del 40%, dedicata agli edifici privati.