L’ospitalità dei profughi nelle famiglie, attorno alla quale sta lavorando la Regione Toscana, «è un’accoglienza ancor piu’ diffusa all’interno di famiglie e che abbiamo gia’ sperimentato in Piemonte e in Liguria, avendo pero’ come cuscinetto l’ente gestore di qualche centro». Così il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno a Firenze sul tema dell’accoglienza ai migranti. Questo, ha proseguito Manzione, «per un motivo molto semplice: riteniamo che un’ulteriore diffusa accoglienza possa servire a migliorare la qualita’ dell’integrazione, pero’ vogliamo essere sicuri che il ‘matching’ fra le persone che vogliono ospitare e quelle che vengono ospitate sia assolutamente adeguato». Ci sono novita’ significative sul fronte dei tempi. «Sostanzialmente il protocollo e’ pronto – ha rivelato il sottosegretario all’Interno – e, quindi, trasmetteremo a brevissimo il nulla osta al Prefetto di Firenze». Alla domanda se comunque la pratica verra’ sbloccata entro settembre, la risposta e’ stata: «Penso proprio di si’».
Accoglienza in appartamenti privati? Manzione frena Il sottosegretario Manzione spinge, invece, il freno rispetto all’ipotesi di accoglienza dei profughi in appartamenti privati, una delle richieste avanzate dalla Regione Toscana al governo per ottimizzare la gestione del fenomeno dei richiedenti asilo: «Non abbiamo un progetto delineato – ha evidenziato -, perche’ per l’appartamento privato varrebbe lo stesso principio della gara. Quando facciamo le gare assicuriamo un percorso che comunque deve garantire l’assistenza sanitaria, la mediazione linguistica, culturale, e via discorrendo». Di conseguenza, ha sottolineato, «dire semplicemente di ricorrere all’affitto privato per poter ospitare persone significa rinunciare a un percorso, quindi eventualmente le due cose vanno combinate insieme per ottenere qualche risultato apprezzabile».
«Italia non più Paese di transito ma di destinazione» Piu’ in generale il sottosegretario Manzione ha fatto un bilancio della situazione migranti sul territorio toscano. «L’Italia ha smesso di essere Paese di transito ma è diventato di destinazione», rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, «nel 2016 abbiamo avuto 77.800 sbarchi, l’anno passato oltre settantaquattro mila, abbiamo però più di cinquantuno mila domande di asilo. Sul problema dell’accoglienza diffusa, con Anci abbiamo raggiunto un accordo già dal luglio 2014. Il protocollo che abbiamo sottoscritto tutti insieme, Stato centrale, Regione, Province, Comuni, è un accordo che va in maniera ormai non più ripensabile verso l’accoglienza diffusa sul territorio». Sulla «lunghezza delle procedure per il riconoscimento del diritto di asilo posso dire che abbiamo gia’ fatto un decreto legge, abbiamo raddoppiato il numero delle commissioni e attualmente i tempi di decisioni delle commissioni sono assolutamente in linea con una tempistica europea. -ha concluso Manzione- Rispetto alle circa 49 mila domande di asilo depositate, le decisioni ad oggi sono state 48.700».