Approvata una variazione al bilancio di previsione allo scopo di mettere in sicurezza i conti del Comune nel rispetto del Patto di Stabilità. Nell’ultima seduta consiliare della scorsa settimana è stato approvato il provvedimento con il voto favorevole della maggioranza centrosinistra per Asciano e il voto contrario del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà. «Una variazione di bilancio della quale avremmo voluto fare a meno ma resasi necessaria di fronte ai tagli, sempre più pesanti, dello Stato – ha sottolineato Giacomo Dolfi, assessore al bilancio del Comune di Asciano -. Un atto e un provvedimento da attuare nel nome di quella responsabilità che ci spinge alla garanzia dei servizi offerti alle famiglie tenendo sempre presente le fasce più deboli della popolazione pur disattendendo in parte gli impegni di cui ci eravamo fatti carico con le associazioni di categoria e i sindacati in sede di discussione del bilancio di previsione». All’interno della variazione di bilancio anche l’adeguamento dell’aliquota Imu per un maggior gettito previsto di 260mila euro. L’aliquota per l’abitazione principale passa da 4,5 a 4,9 per mille, quella ordinaria dal 10 al 10,6 per mille, quella per gli immobili non produttivi reddito fondiario da 8,5 a 9 per mille e, infine, per gli immobili strumentali a destinazione agricola da 1,5 all’1,8 per mille. «Sappiamo perfettamente di chiedere uno sforzo ai nostri cittadini – ha aggiunto l’assessore Dolfi – e proprio per questo abbiamo cercato di impostare la manovra nella maniera più equa possibile cercando di valutare esigenze e difficoltà di famiglie, imprese, attività artigianali ed agricole. Tra le misure introdotte è importante sottolineare quella che prevede per le abitazioni possedute da anziani che acquisiscono la residenza in casa di riposo, a condizione che non vengano locate, l’applicazione dell'aliquota prevista per le abitazioni principali. Con il maggior gettito derivante dall'aumento delle aliquote IMU – conclude l’assessore al bilancio – riusciremo almeno in parte a compensare la riduzione dei trasferimenti dello Stato e la diminuzione delle entrate proprie che avevamo previsto, garantendo comunque il finanziamento di gran parte degli interventi di manutenzione straordinaria e confermando i più significativi interventi di sostengo alle fasce più deboli della popolazione».