Il presidente di Société Générale, Lorenzo Bini Smaghi, in un’intervista alla tv di Bloomberg, ha evidenziato: «Se cade Mps cade l’Europa». Il numero uno del gruppo bancario francese, ex membro del board della Bce, ha spiegato in un’intervista che la banca senese è un problema di portata sistemica per l’Ue e che la crisi del sistema bancario italiano può allargarsi al resto dell’Europa. «Vanno quindi ripensate le regole sugli aiuti di Stato agli istituti di credito» ha aggiunto Bini Smaghi.
Chi ha fatto circolare quella lettera? «Perché non aprire un’inchiesta per sapere chi è che ha fatto circolare quella lettera, e perché proprio ora dall’Europa viene questa lettera spedita?». Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito del sollecito scritto inviato dalla Bce a Banca Mps sulla questione dei crediti deteriorati dell’istituto. «Sarebbe come chiedere ad un cavallo che è già tramortito – ha aggiunto, a margine della firma di un accordo col Ministero dell’Ambiente – di fare un’altra corsa. Vuol dire che qualcuno decide di ammazzare quel cavallo e soprattutto qualcuno decide di rimpinguare le tasche di chi guadagna senza fare nulla, cioè della speculazione».
Rossi: «Sequestrare i beni di chi porta le banche al disastro» Insieme a un intervento dello Stato nei capitali delle banche in grave difficoltà, bisogna che «si sequestri a scopo cautelativo ed equivalente, come recita il codice fallimentare, i beni, gli averi, le liquidità di tutti coloro che hanno portato al disastro». Parole ancora di Enrico Rossi, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle difficoltà di Banca Mps. «Ad esempio – ha detto il governatore toscano – una persona come Zonin dovrebbe avere i beni sequestrati, altrimenti non si capisce perchè quei cittadini di Prato per esempio hanno visto azzerare il loro azionariato, hanno visto azzerare i loro conti correnti, e questo signore invece continua a spassarsela. Nel caso di Mps – ha puntualizzato Rossi -, i direttori che sono stati mandati in pensione responsabili per il disastro sono persone che ho conosciuto: niente contro di loro, ma hanno ricevuto appannaggi davvero spropositati. Lo Stato deve secondo me fissare dei limiti a questi stipendi milionari, a queste liquidazioni milionarie, soprattutto in una situazione di crisi, perché sono intollerabili».
Tutela per i risparmiatori «Ci aspettiamo che il Governo intervenga: dall’Europa è venuto un disco verde con una dichiarazione piuttosto chiara in cui si dice ‘Le modalità le decida il Governo’ – ha detto ancora Rossi -. Lo Stato entri, tuteli i cittadini, tuteli le famiglie, tuteli chi ha depositi, tuteli le imprese che hanno bisogno di prestiti, entri capitale, mandi a casa i vecchi consigli d’amministrazione, per la quota di capitale di cui è proprietario nomini esso stesso i membri: poi ci sarà un processo, quando la partita sarà risanata, per cui lo Stato potrà di nuovo uscire. Lo hanno fatto negli Stati Uniti, non vedo perché non debba essere fatto da noi?. Quando lo dissi un anno fa – ha osservato Rossi – i liberisti all’amatriciana mi presero tutti a calci nel sedere, anzi mi dettero del comunista, cosa che io non rinnego, basta che si aggiunga ‘democratico’. Adesso mi pare che ne parlino tutti, un liberale come Giavazzi ha fatto ieri un articolo sul Corriere della Sera dove si dice che la ‘bad bank’ è una fregatura per i cittadini, è un regalo che viene fatto ai banchieri e agli azionisti”. Incalzato dai giornalisti, il governatore toscano ha poi aggiunto di voler tralasciare «tutto il resto di quanto è stato detto prima da Monti e poi da altri, che noi eravamo in una botte di ferro, che il nostro sistema bancario… bastava ascoltare un imprenditore, un artigiano, o qualcuno che magari è più a dentro a certe questioni per capire che non era così, che sarebbe bastato un evento un po’ più particolare, come questo della Brexit, per scatenare la speculazione. Speculazione di cui nessuno parla. Bisogna dare atto che Renzi è stato il primo ad intervenire: quindi può aver sottovalutato, sbagliato, ma rispetto alla situazione che gli hanno lasciato, quantomeno si è dato da fare».