“Fusione di Comuni: le prospettive per la Toscana” è il titolo di un convegno svoltosi oggi alla sede della Cna a Firenze, organizzato con l’obiettivo di fornire un quadro generale sulle opportunità dei processi aggregativi tra Comuni nella nostra regione. Secondo l’organizzazione che ha in Valter Tamburini il proprio presidente, proprio la fusione fra comuni garantisce più efficienza e, grazie a minori spese e agli incentivi nazionali e regionali, diminuzione della tassazione comunale e crescita degli investimenti per lo sviluppo. Ma cosa ne pensa il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni? «Noi guardiamo con grande interesse e riteniamo molto positiva l’idea di un meccanismo premiante e di coinvolgimento dei Comuni per arrivare alle fusioni, laddove ci siano le condizioni – ha risposto – Non ci convince invece, né a livello regionale né nazionale, l’idea della obbligatorietà. Ci piace però far sì e mettere nelle migliori condizioni possibile i sindaci di decidere in prospettiva, per quelle che sono le future ricadute dei territori, per quelle che sono le idee, anche espresse attraverso governo e regione, di aiutare economicamente e fiscalmente questo tipo di percorso». «E Anci Toscana ha messo a disposizione i propri uffici per fare le valutazione ai territori interessati. Pensiamo che ‘troppo piccolo’, non essendo più bello, necessiti di questo tipo di analisi; e per noi farla è un lavoro utile e interessante, che riteniamo doveroso», ha continuato Biffoni.
Biffoni: «No all’obbligatorietà» Riguardo l’obbligatorietà, Biffoni spiega che non convince «perché le valutazioni devono essere fatte sui territori, per capire i riscontri legati non solo all’immediato ma anche in prospettiva. E’ giusta l’idea che tutti i Comuni, dai più gradi ai più piccoli, debbano guardare accanto a sé per capire se ci sono le condizioni; ma quello che ci interessa è che le eventuali scelte vadano nell’interesse dei cittadini e delle comunità nel lungo periodo. Va valutato caso per caso e luogo per luogo. Questa è la nostra idea».
Con la fusione 37,9mln di incentivi La ricerca presentata da Cna nel convegno di oggi ha evidenziato che il valore complessivo degli incentivi per la fusione dei comuni in Toscana ammonterebbe a euro 37,9 milioni. Considerando anche i risparmi nella gestione dei servizi ottenibili nel medio-lungo periodo, il beneficio salirebbe fino a euro 58,7 milioni: in altri termini, grazie alla fusione, ciascuna aggregazione comunale della Toscana disporrebbe mediamente di 1,8 milioni euro, che equivalgono a 587mila euro per Comune e a 139 euro per abitante.