Tutti e 33 gli imputati nel procedimento per la strage di Viareggio sono stati rinviati a  giudizio dal Gup di Lucca Alessandro Dal Torrione.  A processo finiranno Mauro Moretti, ad di Fs, dirigenti e funzionari di altre società del Gruppo e delle ditte proprietaria del convoglio o che lo montarono o revisionarono.

I reati ipotizzati Gli imputati sono stati rinviati a giudizio per tutte le accuse formulate dalla Procura. Fra i reati ipotizzati, il disastro ferroviario colposo, l'incendio colposo, l'omicidio e le lesioni colpose plurime. Ad alcuni imputati sono state contestate anche violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Il processo si aprirà il 13 novembre a Lucca.

I familiari: «Le carte parlano» Il rinvio a giudizio dei 33 imputati per la strage di Viareggio «è un fatto positivo. La decisione del giudice si basa sulle carte e le carte parlano». Lo ha detto Valentina Menichetti, sorella di Emanuela, una delle 32 vittime della strage di Viareggio commentando al decisione del Gup. «La sede giusta dove chiarire ogni dubbio – ha continuato Valentina – è il dibattimento. Come abbiamo fatto per l'udienza preliminare, anche lì saremo sempre presenti». Valentina Menichetti è figlia di Daniela Rombi, la presidente dell'Associazione 'Il mondo che vorrei', che raggruppa i familiari delle vittime della strage.

Moretti:«Non ho niente da dire»:«Non ho niente da dire». Così l'amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, commenta il rinvio a giudizio a suo carico. «Prendiamo atto di una decisione deludente» è invece il commento dell'avvocato Ambra Giovene, difensore di alcuni dirigenti di Rfi. «Ci saremmo aspettati un'applicazione delle regole più rigorosa – ha continuato l'avvocato – il giudice non se l'è sentita di prendere una decisione sugli imputati e ha fatto una scelta non mediatica ma di prudenza».

Il sindaco di Viareggio: «Giustizia al più presto» «Ci sono grandissime aspettative per tutti gli attori coinvolti in questa tragica vicenda che ha segnato in maniera indelebile tutti i familiari delle vittime e la nostra città – ha dichiarato  il sindaco di Viareggio Leonardo Betti – Come sindaco di Viareggio non posso esimermi dal ringraziare il lavoro svolto dalla Procura della Repubblica e dai difensori di tutte le parti civile che hanno dato il massimo e che – certamente – continueranno a dare nel proseguo. Allo stesso tempo, mi auguro che possa essere fatta giustizia al più presto in un dibattimento che, come sottolineato dal Gup nel proprio dispositivo, non sarà assolutamente semplice: servono al più presto delle risposte che possano garantire una giusta pena ai responsabili».

La strage Il 29 giugno del 2009 un treno carico di gpl deragliò attraversando la stazione della città: le cisterne si ribaltarono, una si squarciò e il gas fuoriuscito esplose devastando un quartiere e provocando 32 morti.

Il corteo dei familiari Stamani i familiari delle vittime sono arrivati in corteo, portando striscioni con le foto delle vittime e con la richiesta di "verità, giustizia, sicurezza per Viareggio". I reati contestati dalla Procura sono disastro ferroviario colposo, incendio colposo e omicidio e lesioni colpose plurime.

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