Tra Fabrizio Viola, Ad di Mps, e David Rossi, l'ex capo area comunicazione dell'istituto senese suicidatosi la sera del 6 marzo scorso, oltre all'email pubblicate oggi da Il Fatto Quotidiano, sarebbero intercorse anche delle telefonate nei giorni precedenti il suicidio. E' quanto si apprende da fonti vicine all'inchiesta. Una di queste telefonate, piuttosto lunga, ci sarebbe stata il 5 marzo: nel corso del colloquio Viola (che era all'estero) e Rossi avrebbero predisposto un appuntamento che l'ad aveva fisstoa Firenze per il 7 marzo, e al quale doveva partecipare anche Rossi.
«Stasera mi suicido, sul serio, aiutatemi!». E' quanto avrebbe scritto due giorni prima di morire in una e-mail David Rossi, il capo della comunicazione di Mps che si è tolto la vita lanciandosi dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni lo scorso 6 marzo (leggi) . A rivelarlo è Il Fatto quotidiano oggi in edicola, secondo cui l'e-mail sarebbe stata spedita il lunedì precedente all'Ad Fabrizio Viola, in quei giorni, ricostruisce il giornale, in ferie a Dubai. Tra i due poi ci sarebbe stato una scambio di e-mail, sempre secondo quanto riporta il quotidiano. Già il 21 marzo i magistrati parlarono di «alcune mail interessanti» nel giorno in cui Viola fu ascoltato per due ore in Procura (leggi).
L’inchiesta Il Pm Nicola Marini, di turno quella sera, e i colleghi Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso, coinvolti in quanto titolari delle indagini su Mps, hanno fin da subito esaminato una notevole quantità di documenti, e-mail acquisite dai computer sequestrati, tabulati telefonici e sms. In particolare proprio alcune e-mail che Rossi aveva scritto e ricevuto nei giorni immediatamente precedenti il suicidio sono state ritenute interessanti per ricostruire gli ultimi giorni del capo della comunicazione e i motivi del gesto. Sia dalle e-mail che dalle testimonianze raccolte (sono stati sentiti familiari, colleghi e lo stesso Viola, almeno per due volte), emergerebbe che il manager avrebbe vissuto una situazione di tensione e disagio sia per l'inchiesta che lo aveva sfiorato (con le perquisizioni a casa e in ufficio del 19 febbraio) pur non essendo mai stato indagato, sia per lo stress legato al lavoro.
Il timore dell’inchiesta Due giorni prima del tragico gesto Rossi avrebbe scritto infatti una corposa mail all’Ad di Rocca Salimbeni con scritto l’intenzione di voler parlare con i magistrati. «Mi hanno inquadrato male», scrive Rossi, e poi ancora «vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani». La risposta di Viola, sempre secondo quanto ricostruito da Il Fatto Quotidiano, sarebbe arrivata da Dubai 12 minuti dopo con su scritto «La cosa è delicata. Non so e non voglio sapere cosa succederà domani. Lasciami riflettere».
Verso l’archiviazione Pc e telefoni sequestrati, secondo quanto si apprende, sono stati dissequestrati e restituiti ai familiari di Rossi un paio di settimane fa. L'inchiesta sul suicidio del manager è quasi giunta alla fine: secondo quanto si apprende, Marini e gli altri Pm chiuderanno il fascicolo, chiedendo l'archiviazione, nei prossimi giorni, forse già all'inizio della settimana. Prima della pausa estiva, entro la fine di luglio, la Procura dovrebbe chiudere anche il procedimento principale, quello relativo alla acquisizione di Antonveneta dal Santander.
Nuovo fascicolo, sentiti i giornalisti in Procura In seguito alla pubblicazione, oggi, su Il Fatto quotidiano, la Procura di Siena ha aperto un nuovo fascicolo. Sei giornalisti che seguono le inchieste, cronisti delle agenzie Asca, Ansa e Reuters e dei quotidiani Il Fatto quotidiano, La Nazione e Il Corriere fiorentino sono stati sentiti dal Pm Aldo Natalini. Il nuovo fascicolo è aperto come «atti relativi» ma, secondo quanto si apprende, sarebbe «in trasformazione». L'ipotesi di reato per la quale procedere non è stata ancora indicata. Ai cronisti il magistrato ha chiesto, tra l'altro, se avessero visto, o se comunque fossero a conoscenza, del contenuto delle e-mail, depositate agli atti dell'inchiesta sulla morte di Rossi.