Dopo l’allarme lanciato ieri dall’amministratore delegato dell’azienda e l’appello alla chiarezza dei sindaci valdelsani (leggi) sono oggi le RSU della Rimor con FIOM CGIL e FIM CISL ad intervenire dopo un incontro di ieri con la proprietà «per proseguire il confronto in merito alla situazione attuale dell'azienda – scrivono le sigle sindacali in una nota stampa congiunta -, così come avvenuto lunedì 24 giugno dopo la riunione del CdA con all'ordine del giorno la situazione finanziaria aziendale».
 
Una situazione incomprensibile «In tutti gli incontri è stato ribadito da parte dell'azienda che la situazione finanziaria e in particolare l'impossibilità di accedere alle linee di credito per “incomprensibili tecnicismi bancari che impediscono all'azienda di operare all'interno dei fidi concessi” non permettono all'azienda di poter mantenere i livelli produttivi così come programmati a seguito degli ordinativi arrivati, tutto ciò a fronte di una situazione che vede presente in azienda ordini per 20 milioni di euro da produrre entro la fine dell'estate. I lavoratori della Rimor riuniti in assemblea il 25 giugno, informati della difficile situazione finanziaria in cui versa l'azienda, hanno espresso forte preoccupazione e sconcerto per quanto sta avvenendo e per le conseguenze occupazionali che tutto ciò potrà determinare, sia per i 162 dipendenti diretti dell'azienda, che per tutto il personale indiretto dell'indotto, circa 100 dipendenti di decine di aziende della zona Val d’Elsa».
 
Attività a rischio «Nei prossimi giorni, in assenza di cambiamenti in merito all'accesso alle linee di credito, l'attività produttiva rischia di fermarsi completamente, mettendo a grave rischio la tenuta futura dell'azienda, minandola nei suoi basilari fondamenti per il proseguo della produzione e con ricadute occupazionali drammatiche in tutta la zona della Val D'Elsa».
 
La richiesta di un tavolo di crisi «Le organizzazioni sindacali FIOM CGIL e FIM CISL hanno inviato una lettera agli Istituti Bancari che stanno determinando questa situazione per chiedere quali siano le motivazioni e le ragioni di tutto ciò, al contempo è stata inviata una richiesta a tutti i soggetti istituzionali di attivare urgentemente un tavolo di crisi che riguardi non solo la Rimor, ma anche le decine di aziende collegate alla produzione, con lo scopo di attivare tutte le iniziative possibili al fine di salvaguardare e preservare i 250 posti di lavoro».
 
Anche la Provincia al fianco dell’azienda E dopo la presa di posizione e la richiesta di chiarimenti da parte dei sindaci valdelsani, interviene anche l’assessore provinciale alle attività produttive e crisi aziendali Tiziano Scarpelli: «La Provincia di Siena è al fianco di lavoratori e azienda, a cui va la nostra solidarietà, consapevoli del difficile momento che vivono il settore del camper, nonostante segnali di tenuta commerciale, e tutto l’indotto che gravita attorno a esso. L’impegno per la loro tutela e il loro futuro sarà massimo, come per tutte le altre crisi aziendali sul nostro territorio che monitoriamo costantemente. Il grido di allarme lanciato da Simone Niccolai non lascia indifferenti le istituzioni, compresa l’amministrazione provinciale – aggiunge Scarpelli – e riporta l’attenzione su un tema delicato come l’accesso al credito, che in questi anni è stato fra le priorità della Provincia nelle azioni di sviluppo economico. Assieme ai Comuni interessati, stiamo approfondendo la situazione esposta dall’azienda, per capirne i motivi e le soluzioni, con l’obiettivo primario di tutelare il patrimonio produttivo, professionale e sociale che essa rappresenta per il tessuto economico della Valdelsa e non solo».

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