E’ svolta digitale per 137 scuole toscane che beneficeranno di due milioni e mezzo di euro del progetto “Scuola 2.0”. Con quei soldi non solo si acquisteranno computer e tablet, lavagne multimediali e tecnologie ma si favorirà la formazione degli insegnanti e, nelle classi, si consentirà una riorganizzazione, anche edilizia, di spazi oggi pensati non certo per la dimensione digitale della didattica.

La ripartizione dei fondi nelle province A “Scuola 2.0″ hanno partecipato al bando 39 scuole toscane; 3 quelle finanziate (nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa) ciascuna delle quali otterrà 200 mila euro: 140 a carico del MIUR e 60 a carico della Regione Toscana. A “Classi 2.0″ sono state 209 le richieste di intervento: 83 (13 Arezzo, 14 Firenze, 10 Grosseto, 6 Livorno, 7 Lucca, 6 Massa Carrara, 8 Pisa, 7 Pistoia, 2 Prato, 10 Siena) otterranno il finanziamento per i territori non montani e non insulari (allegato B). Altre 51 classi (11 Arezzo, 10 Firenze, 5 Grosseto, 7 Lucca, 7 Massa Carrara, 3 Pisa, 2 Pistoia, 2 Prato, 4 Siena) otterranno, sempre su “Classi 2.0″, finanziamenti per i territori di montagna e piccole isole (allegato C). Rispetto all’azione “Scuola 2.0″ (600 mila euro per tre sole scuole) quella chiamata “Classi 2.0″ vede assegnati contributi di importi ovviamente minori (da 6 mila a 20 mila per ciascuna classe interessata).

I finanziamenti Le spese finanziabili riguardano acquisti di tecnologie e possibilità di adeguare gli impianti per la connettività e di fare interventi, non strutturali, legati alla sistemazione degli spazi (ad esempio acquisto di nuovi arredi) che consentano una didattica 2.0.Il finanziamento totale (2 milioni e 545 mila euro) ha visto uniti, nello stanziare risorse, il Ministero (1.818 mila euro) e la Regione Toscana (727 mila euro). Tre le tipologie di finanziamenti assegnati: 600 mila euro vanno in una azione chiamata “Scuola 2.0″ perché pensata per coinvolgere un plesso intero; un milione e 380 mila euro finanziano l’azione chiamata “Classi 2.0″ (riguardante, cioè, singole classi di un plesso scolastico); i restanti 565 mila euro sono ripartire per le “Classi 2.0″ posizionate in scuole di montagna e in piccole isole.