«Adesso sto bene, ma la Polizia ha usato dei metodi abbastanza violenti, mi hanno gettato a terra con schiaffi, calci, pedate e lo spray urticante. Ho avuto paura».. Lo ha detto Daniele Stefanini, al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino pochi minuti fa.
 
Il racconto delle violenze Barba incolta, apparso sereno, vestito in t-shirt grigia, pantaloni verdi, scarpe da trekking e zaino nero sulle spalle, appena sbarcato dall'aereo, ha raccontato i momenti vissuti domenica scorsa ad Istanbul durante gli scontri e quelli successivi dell'arresto. «Mi hanno fermato nel momento in cui sono entrato in contatto con i manifestanti – racconta Stefanini – io ero su una strada che porta a Taksim, ho fatto due ore di scontri violenti con la polizia in mezzo a loro, tra nasi rotti, teste spaccate. Poi, improvvisamente mi hanno buttato a terra, senza ascoltarmi ne' capirmi. Dopo l'arresto c'e' stato un momento brutto, sul pullman, quando ci stavano portando alla stazione di Polizia: si sono approfittati della mia situazione, dal momento che non capivo, mi montavano sui piedi, mi davano pizzicotti».
 
La macchina fotografica "volata via" «Il materiale fotografico non si sa dove sia andato a finire – dice il fotografo – perché e' stato individuato soltanto un teleobiettivo, la macchina fotografica l'hanno fatta 'volare' via». Quanto all'attuale situazione ad Istanbul, Stefanini ha poi riferito: «La situazione è che oggi ci sono stati altri 60 fermi, ci sono stati altri scontri per la città, però piazza Taksim fino a ieri sera era 'off limits', nessuno poteva entrare, c'erano camionette militari tutto intorno». «Quando la Polizia mi ha fermato e gettato a terra la prima cosa che ho pensato è stata: e ora cosa faccio? Sono in Turchia, come me la cavo? Alla fine ho chiesto aiuto ad una collega del 'Fatto', gli ho inviato un messaggio chiedendogli di contattare subito l'Ambasciata. I miei genitori, invece, sono riuscito a sentirli solo quando mi trovavo in ospedale». Un’esperienza che non terrà Stefanini lontano dalla Turchia per molto. «Tornerò in Turchia anche perché mi hanno lasciato liberamente, riconsegnandomi il mio passaporto senza nessun problema -ha aggiunto- desidero che anche gli altri ragazzi arrestati siano liberati: io sto bene, spero che stiano bene anche loro».Già ieri sera Stefanini sul suo profilo Facebook aveva raccontato gli istanti della sua cattura e i terribili momenti che ne sono seguiti (leggi).