Il nuovo statuto della Fondazione Monte dei Paschi di Siena è definitivamente in vigore dopo l’autorizzazione giunta ieri da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. «Si tratta di un testo fortemente innovativo che innesca una vera e propria rivoluzione “copernicana” – si legge nella nota di Palazzo Sansedoni -, recependo inoltre le normative vigenti e le più attuali indicazioni per istituzioni come la nostra. Rafforzato fortemente il concetto di autonomia, ridisegnata in maniera determinante la governance, tagliati sensibilmente i costi per gli amministratori, introdotti requisiti di professionalità più stringenti e ridefinite le incompatibilità per chi viene designato negli organismi della Fondazione. Questi i principali elementi che lo caratterizzano e che consentono di proiettare più efficacemente la nostra istituzione verso nuovi obiettivi in termini strategici ed operativi».

Designazioni per la nuova Deputazione entro 35 giorni Dopo l'entrata in vigore del nuovo statuto il presidente della Fondazione Gabriello Mancini ha già inoltrato agli enti nominanti la lettera con cui si invitano a fare le relative designazioni per la nuova Deputazione entro 35 giorni dal ricevimento della lettera stessa. Tra gli enti chiamati in causa il Comune, la Provincia insieme, la Regione Toscana, l'Università e la diocesi di Siena e la Camera di Commercio. La nuova deputazione generale sarà composta da 14 consiglieri.

Impegno garantito per sedi Fondazione e Banca Mps a Siena Analizzando le principali modifiche, nel primo capitolo riguardante gli scopi della Fondazione si ribadisce che essa «garantisce il proprio impegno affinché siano mantenute nella città di Siena la sede e la Direzione Generale della Banca Monte dei Paschi» e che almeno la maggioranza dei membri ed il presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Mps «siano scelti tra persone domiciliate nel Comune o nella provincia di Siena».

Nel nome dell’autonomia Rafforzato, come previsto dalla normativa, anche il concetto di autonomia con l’introduzione della frase: «la Fondazione svolge la propria attività in piena indipendenza e autonomia secondo principi di economicità e di programmazione annuale e pluriennale, tenendo conto delle istanze e dei bisogni provenienti dal territorio» ed aggiungendo più oltre che opera anche con un’attenzione agli interventi programmati dagli altri enti e istituzioni del territorio di competenza «nel rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà e delle rispettive prerogative decisionali». Un concetto rafforzato anche nel punto dove si parla della Deputazione Generale rilevando che i suoi membri «agiscono in piena autonomia e indipendenza nell’esclusivo interesse della Fondazione per realizzare gli scopi previsti nello statuto» che si integra con la frase già presente nello statuto del 2001 dove, sempre riguardo ai membri della Dg si specifica che «non rappresentano gli Enti dai quali sono stati designati, né rispondono ad essi del loro operato».

Deputazione Generale, taglio dei membri e redistribuzione tra gli enti nominanti Uno dei punti principali di revisione del nuovo statuto fortemente innovativo è stato quello della governance. La Deputazione Generale, organo di indirizzo della Fondazione, vede i suoi componenti scendere da 16 a 14 e una redistribuzione del numero dei designati da parte degli enti, tesa a un riequilibrio della rappresentanza di enti pubblici e privati, e diluendo la possibilità di una prevalenza dell’influenza politica nell’orientare le scelte strategiche della Fondazione. Per la nuova composizione dell’organismo è prevista la designazione di 4 componenti da parte del Comune di Siena, 2 dalla Provincia di Siena, 1 rispettivamente da Regione Toscana, Università degli Studi di Siena, Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, Camera di Commercio di Siena, Università per Stranieri di Siena. Membri che verranno poi nominati dalla Deputazione uscente. La stessa Deputazione provvederà alla nomina dei rimanenti 3 membri con le seguenti modalità: uno da scegliersi fra una terna di nominativi proposta dalla Consulta Provinciale del Volontariato; due nell’ambito di altrettante terne di nominativi proposte rispettivamente da organismi regionali, nazionali o internazionali, individuati dalla stessa Deputazione Generale, operanti nei campi dell’Arte e della Cultura, della Ricerca Scientifica, dello Sviluppo Economico, della Tutela dell’Ambiente e del Paesaggio, della Cooperazione Internazionale, che abbiano rilevanza strategica per lo sviluppo del territorio di riferimento della Fondazione. Una chiara apertura dunque verso orizzonti più ampi con cui interagire e ricercare proficue collaborazioni. La Deputazione Generale provvede alla nomina del Presidente della Fondazione e della Deputazione Amministratrice i cui membri passano da 6 a 4, scelti tra persone che abbiano maturato una comprovata e pluriennale esperienza in almeno uno dei seguenti ambiti: amministrazione, gestione e controllo del settore pubblico o privato; insegnamento universitario in materie giuridiche ed economico-finanziarie, libera professione (forense, di consulenza aziendale, di dottore commercialista). 

Taglio dei costi Ridotti in modo consistente, sulla linea già intrapresa da tempo, anche i costi relativi agli amministratori. I componenti della Deputazione Generale riceveranno un’indennità di carica costituita da medaglie di presenza per la partecipazione alle riunioni. A Presidente e membri della Deputazione Amministratrice, così come ai membri del Consiglio dei Sindaci Revisori, spetta un compenso fisso, mentre è stata abolita la medaglia di presenza per ogni singola riunione. L’entità delle indennità viene determinata dalla Deputazione Generale tenuto conto della congruità rispetto alla natura istituzionale, alla dimensione e agli oneri di gestione complessivi della Fondazione.

Criteri di nomina Per tutte le nomine sono stati introdotti requisiti più elevati e stringenti in fatto di onorabilità, compatibilità, competenza, professionalità, autorevolezza. I requisiti vengono fissati dalla Deputazione Generale e resi pubblici. Non possono far parte della Deputazione Generale, tra gli altri, gli amministratori, i componenti del collegio dei sindaci e i dipendenti degli Enti che hanno potere di designazione dei suoi componenti o il potere di indicare le terne, i componenti di organi di altre Fondazioni bancarie, amministratori di soggetti destinatari degli interventi della FMps con i quali la Fondazione abbia rapporti organici e permanenti.

Un anno di “digiuno” dalla politica Inoltre è stata prevista una “finestra” di almeno un anno dalla cessazione della carica prima di poter essere nominati in Fondazione per i membri del Parlamento italiano ed europeo, del Consiglio dei Ministri, della Corte Costituzionale, i presidenti e i membri di consigli regionali e provinciali, i presidenti di giunte provinciali e regionali, i membri dei consigli comunali e gli assessori comunali di Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti, i segretari e i direttori generali di Regioni, Province e Comuni situati nei territori di attività della Fondazione. Non sono compatibili con la carica di deputato i sindaci dei Comuni con popolazione inferiore a 50mila abitanti e coloro che ricoprono, un ruolo esecutivo all’interno di un partito o di un raggruppamento politico  che abbia partecipato ad elezioni politiche o amministrative. Deputati e Presidente non possono essere nominati per più di due volte consecutivamente.

Sfasatura temporale per le nomine Infine il nuovo statuto introduce per la prima volta una sfasatura temporale nella durata in carica, quattro anni, dei diversi organi (nei quali è prevista la presenza di entrambi i generi). Così la Deputazione Generale dopo un anno dal suo insediamento nominerà almeno 30 giorni prima della loro scadenza Deputazione Amministratrice, Presidente e Collegio dei Sindaci Revisori. Come norma transitoria, introdotta per determinare tale sfasamento, il Presidente e la Deputazione Amministratrice e il collegio dei sindaci verranno nominati dalla prossima Deputazione Generale nella sua seduta di insediamento, ma resteranno in carica per un solo esercizio e decadranno con l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio stesso. Tale mandato non sarà conteggiato ai fini del limite di due mandati consecutivi.

Si allargano gli orizzonti Le modifiche dunque sono sostanziali e configurano una vera e propria rivoluzione non solo nella concezione di governance, ma anche nell’impostazione complessiva dello statuto. Evidente la volontà di creare i presupposti per far assumere alla Fondazione un nuovo ruolo che la proietti in maniera più coagente sul territorio di riferimento, ma anche che ampli gli orizzonti verso realtà nazionali e internazionali, attraverso il coinvolgimento di enti e istituzioni che possa avere un positivo ritorno per la stessa Fondazione e il suo territorio.