«Se non ci fossi stato io il centrosinistra avrebbe perso questa città». Sono le prime parole del nuovo Sindaco di Siena Bruno Valentini che, tirando un sospiro di sollievo per il pericolo scampato, commenta così l’esito del ballottaggio che lo vedrà come primo cittadino della città del Palio per i prossimi cinque anni. «Ho garantito e garantirò il rinnovamento anche perché se non ci fossi stato io a contendere la città al centrodestra e alla protesta sguaiata dei grillini e della sinistra antagonista, il centrosinistra avrebbe guardato il Palazzo comunale dai banchi dell'opposizione» ha proseguito Valentini che tra i primi ringrazia Matteo Renzi. Poi il si rivolge alla Fondazione Mps perchè quella «attuale non ha l'autorevolezza per dare indicazioni alla banca. Quindi bisogna far calmare le acque e dare tranquillità. Io non ho scelto e non avrei mai scelto Alessandro Profumo – ha spiegato riferendosi poi al presidente di Mps -, perché non spetta a me sceglierlo nè spetta a me licenziarlo». Però al presidente dell'Ente, azionista di riferimento del Monte, Gabriello Mancini, Valentini chiede con decisione «di non fare nessun atto da qui alla scadenza del mandato». Infine un messaggio alla deputazione della Fondazione Mps «la ricreazione è finita, è tornata la buona politica e quindi non prenda nessuna decisione sulle grandi strategie».

Sconfitta a testa alta Più turbato, invece, Eugenio Neri al suo arrivo a palazzo pubblico nonostante la storica affermazione alla sua prima esperienza in politica. «Siena non è una città matura che si merita il terzo gruppo italiano bancario. – ha detto il cardio chirugo. – Qui c’è un voto di abitudine ma quando si perdono le elezioni c’è sempre qualcosa che non si è riusciti a spiegare. La colpa è di chi perde, perché evidentemente non siamo riusciti a spiegare la necessità di cambiare il modello nel momento di maggiore crisi della città. E adesso Siena si appresta a vivere una crisi abbastanza pesante perché ci sono tutti i segnali primo fra tutti quello che la banca venga portata via dalla città. Questo è quello per cui noi ci siamo battuti e contro cui ci batteremo. Siamo convinti che la città debba essere comunque ricostruita. Ogni segnale volto alla ricostruzione della città troverà da noi un aiuto, altre operazioni no».
«Sei mesi fa – ha concluso Neri – facevo il chirurgo e non pensavo di uscire dalla sala operatoria per mettermi in politica. Mi sono accorto che la politica ha dei problemi molto grossi per essere gestiti dai politici e sono problemi che vanno affrontati con responsabilità, con professionalità. Vorrei che in politica si imparassero gli stessi metodi che si utilizzano in sala operatoria. Probabilmente l’Italia andrebbe meglio. Siena è l’antesignano della crisi italiana, avevamo una fondazione ricca di 11 mld e ora ha 500 mln di debiti. Certo non li ho fatti io».

Il nuovo Consiglio comunale di Siena Grazie all'affermazione di Bruno Valentini il centrosinistra potrà contare su una maggioranza di 21 voti compreso quello dello stesso sindaco. L'opposizione invece ha 12 voti disponibili. E' il Partito democratico il gruppo maggioritario con 12 consiglieri. I dodici posti di consigliere se li dividono la lista Nero su Bianco (3), Moderati per Siena (2), Impegno per Siena (1), Cinque stelle (2), Sinistra per Siena (1), Siena Futura (1), Siena Rinasce (1), Cittadini di Siena (1).