Ultime ore per convincere i senesi a votarli, i due sfidanti al ballottaggio del 9 e 10 giugno, Eugenio Neri e Bruno Valentini vivono in maniera diversa la chiusura della campagna elettorale.

Valentini chiude con Orfini Valentini ha chiuso ufficialmente con un giorno d’anticipo questa sera con l’incontro pubblico al quale ha partecipato l’onorevole Matteo Orfini, dirigente Pd nazionale. Al tavolo dei relatori anche il segretario provinciale Niccolò Guicciardini e quello comunale Giulio Carli il quale, nel suo ultimo intervento prima che venga convocata l’assemblea chiamata a decretare la nuova segreteria, non ha voluto mancare nel sottolineare: «Il Pd è l’architrave di un futuro governo del centrosinistra in questa città con i suoi 12 consiglieri eletti. Meglio loro di quei consiglieri che ci hanno tradito e consegnato Siena nelle mani del Commissario». Al tavolo dei relatori anche Alessandro Mugnaioli sconfitto proprio da Valentini alle primarie e, in prima fila, l’ex sindaco Franco Ceccuzzi insieme proprio alla gran parte di quegli esponenti del Pd che andranno a sedere tra gli scranni del Consiglio. A domani sono stati rimandati gli ultimi incontri del candidato sindaco con i dirigenti delle forze politiche che lo sostengono.

Neri chiude in Piazza del Campo Neri, invece, approfitterà di tutto il tempo a disposizione e nella giornata di domani (7 giugno) prima incontrerà la stampa nella sede del suo comitato in Piazza Tolomei (ore 11) e poi concluderà la giornata alle 20,30 in Piazza del Campo con una festa aperta a tutta la città per l’evento conclusivo di una estenuante campagna elettorale.

Pierini vs Valentini Il candidato sindaco del centrosinistra ha chiuso oggi la campagna elettorale in un’atmosfera di fuoco in cui ha tenuto banco la disputa “virtuale” con Marco Pierini, fino a  qualche tempo fa alla guida del Centro d’arte contemporanea/Sms Contemporanea di Siena. Pierini sul suo profilo Facebook aveva annunciato nella giornata di ieri il suo voto per Neri. «Non voglio un sindaco che nei primi 100 giorni pensi solo ai giardinetti, a far correre il Palio, al Siena calcio e a cementificare sono stufo di chi promette ‘circenses’ quando è del ‘panem’ che bisogna cominciare seriamente a preoccuparsi. Voglio ostacolare come posso chi considera i beni culturali – il patrimonio identitario di tutti noi – come una fonte di reddito ed è pronto magari ad affidarne la gestione a società senza scrupoli che ne amplifichino lo sfruttamento turistico».

La replica Valentini ha affidato oggi ad un comunicato ufficiale la risposta in cui, partendo dallo stato di abbandono in cui versa il Santa Maria della Scala, replica alle accuse mosse da Pierini  definendo il suo come un «approccio mecenatistico, che sa di assistenzialismo, delle politiche culturali perseguite fino ad ora. Un cambiamento difficile da far digerire ad alcuni operatori del passato che nonostante i risultati fallimentari vorrebbero indicarci ancora la direzione da prendere. Ne sono un esempio le stupefacenti dichiarazioni di Marco Pierini che per giustificare un rocambolesco avvicinamento al candidato del centrodestra, Eugenio Neri, taccia me e chi mi sostiene di interessarci alla cultura solo in funzione del turismo Di certo Marco Pierini è portatore di una storia finita malamente, quella del Centro d’arte contemporanea “Le Papesse”. Un’idea suggestiva dell’ex sindaco Piccini, nata troppo grande ed insostenibile per le casse comunali e così morta dopo pochi anni perché troppo dipendente dalle disponibilità della Fondazione Mps».

La controreplica La nuova risposta non si è fatta attendere e ancora su Facebook Pierini si dice stupito «che un’opinione personale liberamente espressa sul profilo privato di Facebook divenga argomento non secondario di un comunicato stampa, mi meraviglio poi del rancore livoroso che trasuda dalle sue parole, delle ricostruzioni storiche infondate e delle offensive insinuazioni nei miei confronti; sono soprattutto incredulo, però, nel leggere le non poche falsità che, chissà se in buona fede, i suoi suggeritori gli hanno messo in bocca, non facendogli proprio un gran servizio a pochi giorni dal ballottaggio». Pierini ricorda sul suo profilo che ha appoggiato Laura Se fallimento c’è stato è stato quello di una classe dirigente, espressa nella quasi totalità dal partito di Valentini, incapace di mantenere vivi gli istituti culturali senesi, e non sto parlando soltanto del Palazzo delle Papesse».