Dan Brownstregato da Dante Alighieri, da Firenze e dai personaggi di spicco della Toscana di oggi. Affascinato da Roberto Benigni che vorrebbe nel cast della trasposizione cinematografica di “Inferno”, il suo ultimo libro presentato ieri in Palazzo Vecchio e che a breve potrebbe trasformare il capoluogo toscano in un autentico set cinematografico. Dan Brown che lancia addirittura Matteo Renzi: «Può rappresentare l’Italia del domani», ha detto l’autore dei bestseller più venduti al mondo negli anni 2000.

A Firenze le riprese del film. Benigni nel cast L’inventore del professor Robert Langdon è stato letteralmente preso d’assalto da lettori e giornalisti durante il suo incontro pubblico a Firenze. Domani ne seguirà un altro a Pietrasanta (leggi). Toscana nel cuore, nella penna e nella mente di uno degli autori più affermati del panorama letterario contemporaneo che già si prepara a tornare nella Culla del Rinascimento per le riprese del film basato sulla sua ultima fatica. «Mi auguro di poter presto fare il film bastato su “Inferno” – ha annunciato lo stesso Dan Brown in conferenza stampa -. Alla Sony Pictures  sono davvero entusiasti di farlo e, se Firenze ci vorrà, a breve in giro per la città, ci saranno un sacco di star e telecamere». Nel cast, un posto è già riservato per il premio Oscar Roberto Benigni: «Sarebbe un grandissimo onore – ha aggiunto Brown –, sono un suo grande fan e lo ritengro un grande dantista. Grazie a youtube sono riuscito a seguire molte delle sue conferenze'' dedicate al sommo capolavoro di Dante».
 
Firenze e la sua storia nel cuore di Dan Brown Proprio la “Commedia”, sua prima fonte d’ispirazione per “Inferno” (leggi), ha permesso a Dan Brown di sviscerare quel rapporto intrinseco che si è creato con l’opera del Sommo Poeta. «Un’opera modernissima che non dimostra affatto 700 anni, Alighieri ha disegnato l’aldilà così come lo conosciamo noi oggi. Sono opere, al pari della “Gioconda” – che lo ispirò per “Il codice Da Vinci”, suo primo bestseller di fama planetaria -, che trascendono il loro tempo e lasciano a bocca aperta gli appartenenti di ogni epoca. La stessa città di Firenze, nel mio romanzo, rivive e trova spazio proprio come un personaggio. Firenze mi piace tantissimo – ha garantito, asserendo di averla visitata spesso durante la stesura del romanzo, come molte altre parti della Toscana e dell’Italia -. Nelle vostre strade e piazze si respira la stessa aria e storia che hanno respirato Dante, Leonardo e Michelangelo».