All'Isola della Gorgona i detenuti diventano viticoltori. Il risultato è un bianco a base di Vermentino e Ansonica che da giugno sarà in vendita nei ristoranti e nelle enoteche italiane. «Questa è una bella iniziativa: la moltiplicheremo come i pani e i pesci». Ha usato una metafora evangelica il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. «Iniziative di questo tipo – ha detto il ministro – incidono sul detenuto in modo costruttivo e non distruttivo, consentendogli di specializzarsi e di fare un'esperienza di lavoro che gli sarà utile anche una volta uscito dal carcere. Le statistiche ci dicono inoltre che nei detenuti che non lavorano la recidiva e' dell'80%. Sull'isola – ha aggiunto Cancellieri – c'è anche un progetto per realizzare pannelli fotovoltaici e produrre energia alternativa che porterà incassi a fronte di tante spese».
L’iniziativa – Il progetto denominato 'Frescobaldi per Gorgona' è partito grazie ad un finanziamento della Cassa Ammende del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ed è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la direzione della casa di reclusione di Gorgona e Marchesi de' Frescobaldi. Il carcere dell'isola di Gorgona, la più piccola dell'arcipelago toscano, ha una capienza massima di 136 detenuti e al momento ce ne sono circa cinquanta. La famiglia Frescobaldi, proprietaria del marchio di produzione di vini, ha sull'isola diversi ettari di vigne e sin dall'agosto 2012 ha avviato il progetto che mira a dare ai detenuti la possibilità di imparare un lavoro, quello del viticoltore. Il carcere di Gorgona ha inoltre un'avviata azienda agricola con circa 400 capi di bestiame e che produce anche olio e formaggio.