Una full immersion alla Limonaia di Castiglioncello per il regista premio Oscar Paolo Sorrentino che ha scelto uno dei posti più affascinanti della costa tirrenica toscana per presentare la versione extension del film (173 minuti rispetto ai 142 della versione ufficiale che sarà nelle sale dei cinema da oggi al 29 giugno) che lo ha condotto al successo internazionale. E se ieri è stata l’occasione per una tranquilla passeggiata con la moglie Daniela D’Antonio nella località marittima sabato scorso c’è stata l’occasione anche per un ‘fuoco di fila’ di domande della gente, non negandosi mai, neanche per le curiosità riguardanti il prossimo film, serie tv, dello stesso Sorrentino che sarà intitolato: “Il giovane Papa”.
Sorrentino e la Toscana «Non è un caso che tanti registi decidano di girare o di trovare le proprie fonti di ispirazioni qui in Toscana – ha raccontato Paolo Sorrentino -. Io sono venuto spesso e ci tornerò frequentemente perchè oltre che tanti amici ci sono luoghi cui sono affezionato. E penso, ad esempio, a tutti i posti di mare che mi ricordano la mia Campania ma anche alla gente, che riesce a sorridere ed ad accogliere chi viene da fuori con lo spirito migliore, che è quello che dovrebbero avere tutti. Toni Servillo stesso, che è forse l’attore con cui si è creato un tred union indissolubile per i miei film, mi dice che quando ha voglia di riflettere, si immerge nell’arte di questa regione, e se fosse per lui ci vivrebbe sempre».
Ma perchè presentare a Castiglioncello a “Parlare di cinema” (rassegna diretta da Paolo Mereghetti) la versione lunga della sua opera piu’ celebre, ovvero ‘La Grande bellezza’? «Perchè questo è un film che oltre a riscuotere grande successo, ha suscitato curiosità, interesse, voglia di approfondire non solo il carattere dei personaggi ma anche e soprattutto i posti dove abbiamo girato – ha risposto Paolo Sorrentino -. Ad esempio qui in Toscana ci sono le scene girate all’Isola del Giglio. Mi hanno detto che il faro di Capel Rosso è diventato meta turistica in alcuni casi superiore agli scogli dove si è svolta la tragedia della nave Concordia.
Questa versione che sarà nelle sale italiane solo pochi giorni (27, 28 e 29 giugno) la considero la versione più realistica del film. Quando è venuta fuori l’idea di riproporre ‘La grande bellezza’ nella sua versione originaria di tre ore, ho pensato a una frase che Buster Keaton teneva appesa nel suo camerino: “Perché essere difficili quando con un piccolo sforzo si può essere impossibili?”. Cercavo nel racconto che volevo dare al mio film di far capire il senso estenuante della vita ed in questo senso, tre ore aiutano. Sono poi state recuperate anche scene ironiche e divagazioni all’interno di un film che è di per sé una lunga divagazione».
Oscar a Castiglioncello Quanto al suo incontro con la gente Paolo Sorrentino, davvero irrefrenabile nel suo essere sottoposto a quesiti della rassegna ‘Parlare di cinema’ a Castiglioncello, ha aggiunto: «Il mio lavoro è stancante, tanto che guardo sempre meno film degli altri mentre mi appassiono sempre al calcio ma quello delle serie minori, e non è un caso che sia quello descritto ad esempio ne “L’Uomo in più”. Forse perchè ci vedo meno filtri e più passione. Non potrei vivere nella banalità ed ecco perchè il racconto della vita vera, umana, quotidiana della gente, vale più di 100 cene di gala e incontri con personalità del mio mondo che mi annoiano invece tremendamente».