Nel 1944 dettero ospitalità ad una famiglia di ebrei, i Cabibbe, nella loro tenuta di Campriano, vicino Murlo in provincia di Siena. Oggi alla memoria di Dario e Paolo Neri è stata consegnata la medaglia di “Giusto fra le Nazioni”. Nella Sinagoga di Siena la medaglia è stata assegnata a nome dello Stato di Israele dal rappresentante dell’Ambasciata israeliana a Roma, Sara Gilad, a Paolo Neri, figlio di Dario e nipote di Paolo.
 
I fatti del 1944 La ricostruzione dei fatti, per un’alta onorificenza riservata a non ebrei che si sono distinti in azioni in favore di ebrei, si deve all’ostinazione di Patrizia Franco che ha ricostruito la vicenda attraverso i racconti della prozia Elda Procaccia Cabibbe. Il nucleo familiare dei Cabibbe fu nascosto nella canonica adiacente alla pieve di San Giovanni a Campriano a rischio della vita dei proprietari Neri che, se scoperti dai nazifascisti, avrebbero subito la stessa sorte dei loro protetti: deportazione immediata in campi di sterminio. Dario Neri, pittore, amico personale di Bernard Berenson, uomo di cultura (fondò la casa editrice Electa) e marito di Matilde, figlia di Achille Sclavo, decise di correre il rischio insieme al padre Paolo, proprietario dell’azienda agricola di Campriano. Arturo Cabibbe, già proprietario della farmacia Coli alla croce del Travaglio a due passi da piazza del Campo a Siena, fu costretto a fuggire da Siena dopo aver venduto la farmacia ed essere radiato dall’ordine dei farmacisti a seguito delle leggi razziali fasciste. Riparò con la famiglia prima a Lucignano d’Arbia, poi a Campriano su segnalazione del parroco di Lucignano quando la frazione posta lungo la Cassia divenne meno sicura a causa del passaggio delle truppe tedesche in rotta nell’ultima fase della seconda guerra mondiale.
 
L'insegnamento del Talmud Sara Gilad, rappresentante dell’ambasciata israeliana, ha ricordato il Talmud laddove si dice che chi salva una vita ha salvato l’intero universo. E’ questo lo spirito che animò Dario e Paolo Neri. Il professor Paolo Neri, figlio di Dario, ha ricordato alcuni aneddoti di quei mesi trascorsi a Campriano con i figli dei Cabibbe. Ricordi di un periodo eccezionale vissuti con gli occhi di bambino come un’avventura, senza rendersi conto che il gesto di generosità dei Neri contribuì a salvare una famiglia e che oggi, senza quel gesto, i pronipoti Patrizia Franco e Daniele Gabbai non avrebbero potuto testimoniare, commossi all’interno del Tempio israelitico di Siena, che l’amore ed il coraggio insieme trionfano sempre sulla barbarie e sull’oscurità della ragione.